Energia, bellezza, identità (territoriale, soprattutto). Sono questi gli elementi che, più di altri, hanno felicemente annunciato l'arrivo della "Primavera d'impresa". Sono stati spinti lassù, in alto, sopra tutto e sopra tutti. A farli volteggiare non è stato solo il vento della nuova stagione, che per la prima volta dopo tanto tempo ha restituito il calore di un debole sole. Stavolta il movimento è alimentato dalla creatività, dall'innovazione e dalla passione a tratti visionaria di certi imprenditori toscani che, con gli ingredienti messi a disposizione dai territori, hanno abilmente cucinato ricette inedite per un mercato che brama nuovi prodotti e nuovi servizi.
Qua, nella neo-rinascimentale Villa Crastan di Pontedera, non si fanno miracoli. Nessuna bacchetta magica e nessun gioco di prestigio. Non c'è trucco, non c'è inganno. Perché queste aziende, che ben al di là della crisi guardano al futuro come a un'opportunità, hanno trasformato la propria predisposizione alla cooperazione e allo sviluppo di idee (possibilmente utili e vincenti) in progetti concreti.
La prima edizione del concorso - anzi, la numero zero - si è consumata così: con una premiazione partecipata, una conduzione brillante (affidata a Luca Telese), un'allestimento artistico (merito del collettivo livornese Uovo alla Pop), un buffet come occasione di nuove relazione e un confronto tra giornalisti sulla comunicazione d'impresa (e non solo).
A proposito di relazioni: non è un caso che in questo contesto sia stato sottoscritto un nuovo patto. La cooperativa Crisis (organizzatrice del concorso) ha firmato un'alleanza insieme ad altre tre aziende (Monema di Prato, SoftHrod di Volterra e Net7 di Pisa) per offrire servizi, assistenza e accompagnamento ad altre società bisognose di migliorie. Non solo nel settore marketing, ma anche nella progettazione e nella gestione economica e fiscale. Un protocollo che resterà aperto a nuove adesioni. Perché l'obiettivo, anche qua, è fare sistema. «Insieme possiamo crescere, da soli non si va da nessuna parte», dicono i firmatari.
Centrale, ancora una volta, è il tema della narrazione. Per quanto innovativi possano sembrare, progetti, servizi e prodotti devono essere comunicati e raccontati nel miglior modo possibile. Un punto che trova tutti d'accordo, giornalisti e imprese. Anche se il tema dello storytelling non è nuovo, la narrazione resta ancora uno strumento efficace. «Le tecnologie azzerano tutto. C'è solo una bandiera che rimane lì a sventolare: quella della narrazione. Perché solo chi è padrone della narrazione entrerà nel futuro» spiega Telese che poi, per sostenere la sua tesi, attinge da esempi del passato. A cominciare dalla scoperta dell'America e dalle due contrapposte visioni: quella di Colombo - secondo cui le risorse del nuovo mondo dovevano servire per assoggettare i barbari - e quella di Amerigo Vespucci, che nei suoi diari ha raccontato il tempo che stava battezzando grazie a uno storytelling ante litteram.
Una narrazione che accompagna anche le nove aziende premiate durante l'equinozio di marzo in questa edizione pilota - ma non troppo - della "Primavera d'impresa". Tre categorie e tre vincitori assoluti: Kippis e Whatmud (categoria "marketing e comunicazione"), Strokein ("processo e servizi"), Pitom ("progetto"). Kippis e Whatmud sono due società che insieme hanno realizzato il progetto "Kindergarten", un incubatore d’impresa dedicato alla crescita delle piccole aziende nel settore vinicolo. Strokein è una startup innovativa che ha sviluppato una piattaforma digitale per l'intrattenimento serale (nata per offrire servizi, certo, ma anche sicurezza), mentre Piton sta sviluppando veicoli autonomi di prossima generazione (auto a guida automatica già esistono, ma qua gli autopiloti e i sistemi di percezione sfruttano una tecnologia avanzata che dovrebbe garantire l'assoluta efficienza). Sul podio anche Webmapp e Adverbo (secondo e terzo posto per la gategoria "marketing e comunicazione"), Tages e Granchi srl ("processo e servizi"), Tea Engineering ed Elements works ("prodotto").
«Siamo felici del risultato, frutto di uno sforzo comune per un progetto comune» commenta Cristina Nati, presidente di Crisis. Sono infatti tanti i soggetti coinvolti: da Intoscana.it (media partner) a LegaCoop, dalla Camera di Commercio alle università di Pisa e Firenze, dal Cnr al Polo Tecnologico di Navacchio. E poi le istituzioni (i tanti Comuni, la Provincia di Pisa, la Regione Toscana) e le aziende (una cinquantina).
Quindi la "Primavera d'impresa" non finisce qua. Anzi, è appena cominciata. Proprio come auspicato dall'installazione di Libera Capezzone (in arte Libertà) di Uovo alla Pop - che nella ricostruzione del cielo astrologico individua la metaforica costruzione del futuro nello slancio dell'uomo verso l'alto - così farà Crisis. La cooperativa già guarda avanti e il prossimo 21 settembre - nel giorno dell'equinozio d'autunno, non a caso - lancerà la prossima edizione ufficiale. Ufficialmente sarà la prima, ma la parte della storia è già stata scritta.