"Vogliamo inviare un ringraziamento al comitato organizzatore del "Premio Tutino giornalista" di Pieve Santo Stefano per l'assegnazione di questo importante riconoscimento. Riprendendo le vostre motivazioni, confermiamo: Giulio fin da piccolo era curioso del mondo e delle persone che lo abitano ed ha mantenuto, fino all'ultimo questo interesse divenuto poi un suo personale approccio al mondo". Queste le parole con cui inizia la lettera con la quale i genitori di Giulio Regeni hanno ringraziato gli organizzatori del Premio Pieve. Quest'anno infatti è andato alla memoria del giovane ricercatore ucciso in Egitto nel 2016 il premio giornalistico Saverio Tutino.
Il riconoscimento è stato ritirato da presidente della FNSI Beppe Giulietti che ha letto la lettera ai presenti. "Nella sua breve vita ha incontrato tante persone, tante culture - prosegue - La sua tragica uccisione non ha permesso che risalti il quadro complessivo del suo approfondimento. Si sentiva una persona fortunata e voleva mettere al servizio dei meno fortunati le sue conoscenze. Il suo lavoro al Cairo era principalmente, basato su interviste; aveva ben compreso l'importanza di raccordare l'accademico a volte distante, con la realtà sociale dei lavoratori. Vi chiediamo di esserci vicini, di aiutarci a sostenere con forza, Verità e giustizia per Giulio Regeni, consci, lo proviamo ormai da quasi 20 mesi, che il cammino non è semplice ma come abbiamo già detto: bisogna vincere l'indifferenza morale che ci circonda. Non dimenticare ma compiere azioni. La verità per Giulio, significherà verità e giustizia per tante vittime della sopraffazione e del non rispetto dei diritti umani".