Favorire l'accesso degli animali d'affezione nelle strutture socio-sanitarie insieme ai loro padroni e diffondere la pet- therapy nelle strutture di cura in cui la presenza degli amici a quattro zampe può alleviare le patologie: sono queste le principali novità introdotte nel nuovo regolamento del Comune di Prato per la tutela e il benessere degli animali in città, presentato ieri mattina in Palazzo comunale dall'assessore ai Diritti degli animali Dante Mondanelli e dai presidenti delle Commissioni consiliari Affari generali Gianluca Banchelli e Politiche sociali Roberto Baldi.
La proposta di strumento normativo, dopo un lungo iter nelle due Commissioni con il coinvolgimento delle associazioni animaliste della città, dovrebbe approdare in Consiglio comunale per la discussione la prossima settimana, prima della pausa agostana. Come ha spiegato l'assessore Mondanelli, si tratta innanzitutto di un adeguamento del regolamento comunale alle nuove disposizioni legislative nazionali, con alcuni obiettivi fondamentale: riconoscere i diritti degli animali, garantire la loro protezione, perseguire ogni forma di maltrattamento e rendere più responsabili e consapevoli i padroni dei loro doveri con più vigilanza e un inasprimento delle sanzioni. Ad esempio si va da 50 a 500 euro di multa per detenzione a catena o per custodia in luoghi impropri, troppo angusti o scarsamente illuminati: «La revisione del regolamento comunale è frutto del lavoro congiunto degli uffici comunali preposti, delle due Commissioni consiliari e di Claudia Cenni - dice l'assessore - Un'operazione a costo zero per il Comune,che compatibilmente con il rispetto delle norme igienico-sanitarie, attraverso gli uffici competenti e la Società della Salute, intende prevedere gli adeguamenti strutturali o di arredo necessari all'accoglimento degli animali nelle case di riposo e in futuro anche negli hospice. Poter avere con sè il proprio animale è molto importante per gli anziani e per chi è nella fase terminale della propria vita».
L'articolo 17 del testo sancisce poi che il Comune si impegna a favorire la diffusione nelle strutture proprie o convenzionate della pet-theraphy, attraverso l'adeguamento degli edifici per accogliere gli animali dei pazienti o altre bestiole specificamente destinate allo scopo. Questo già avviene nel reparto di neuropsichiatria infantile dell'Ospedale di Prato e al Meyer di Firenze. anche la fauna esotica. cb