C'è l'abito che, illuminandosi, segnala che si è già stati troppo tempo seduti ed è il momento di dedicarsi al moto per combattere sedentarietà e obesità; c'è la maglietta che, attraverso speciali sensori, permette di sincronizzare effetti luminosi e far scattare sentimenti di amicizia e tolleranza in ambito sportivo; c'è poi il vestito che, grazie a particolari led, consente di entrare in contatto con chi indossa un capo interattivo facilitando la conoscenza; e c'è anche il gilet che promette di far da guida nella visita a musei e giardini e di segnalare i punti di maggiore interesse. La moda non è più solo da indossare, ma anche da vivere.
Sulla passerella del Museo del Tessuto di Prato è salita ieri sera una collezione particolare e innovativa: diciannove prototipi in tutto, realizzati con il progetto 'Italia, experience in interaction', nato dalla collaborazione tra la Camera di Commercio di Prato e il corso di laurea magistrale in Design dell'Università di Firenze. Moda e ricerca made in Italy per il mercato internazionale 'Tuscany italian excellence' sviluppato dalla Camera di Commercio. I capi proposti si ispirano a cinque temi diversi che richiamano lo spirito di altrettanti articoli della Dichiarazione universale dei diritti umani. Sette aziende di Prato e due di Firenze hanno fornito i tessuti per la realizzazione dei diciannove prototipi.