Salute/ARTICOLO

"Pranzo sano fuori casa" Coinvolti 420 locali toscani

La Regione promuove una rete di ristoranti, trattorie, bar che offrono un menu sano e prodotti tipici. Scopri tutti i punti di ristorazione

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
Pranzo
Un toscano su cinque consuma abitualmente il pasto di metà giornata fuori casa: 600mila persone, concentrate soprattutto nelle città, che mangiano nelle mense, nei ristoranti, nei bar oppure sul posto di lavoro, con panini e cibi portati da casa. Ma non sempre è facile trovare punti di ristorazione che offrano cibi buoni, preparati con ingredienti sani. Per lo più, nella pausa pranzo si mangiano cibi eccessivamente calorici, poveri di vitamine e minerali, ricchi di sodio e grassi.

Per questo la Regione Toscana ha promosso il progetto "Pranzo sano fuori casa" a cui hanno aderito 420 esercizi, che si sono impegnati a offrire ai propri clienti, oltre alle loro consuete proposte gastronomiche, anche una serie di piatti che concilino il gusto con caratteristiche nutrizionali salutari. Saranno privilegiati i piatti di produzione locale, l’utilizzo di frutta e verdura di stagione e alimenti freschi. Insalate e panini dovranno essere preparati in modo semplice, nel rispetto della tradizione gastronomica toscana e della corretta alimentazione. Insomma, un pasto gustoso e nello stesso tempo bilanciato dal punto di vista nutrizionale, che segue i principi della Piramide Alimentare Toscana.

La rete dei punti di ristorazione si può consultare qui: http://www.regione.toscana.it/pranzosanofuoricasa/ .

 La campagna “Pranzo sano fuori casa” si articola in spot radiofonici e in una serie di affissioni nei luoghi pubblici che si trovano nelle vicinanze delle imprese che hanno aderito. 

“Promuovere abitudini alimentari corrette – dice l’assessore al diritto alla salute della Regione Daniela Scaramuccia – è un contributo importante per migliorare la salute collettiva. Uno studio canadese ci dice che a costruire salute e benessere contribuiscono per il 15-25% i servizi socio-sanitari; per il 10-20% la genetica; e per il 50-60% ambiente, cultura, economia. La modifica dei comportamenti di vita, che sono influenzati da fattori extrasanitari, come le scelte alimentari, richiede informazione e consapevolezza da parte del cittadino. Ma le proposte devono essere piacevoli e attuabili. I ristoratori possono quindi diventare nostri preziosi alleati nel promuovere comportamenti alimentari corretti e migliorare sempre di più il livello di salute dei toscani”.

“Il percorso avviato in questi anni dalla Regione – sostiene l’assessore regionale al commercio e turismo Cristina Scaletti – ha permesso di far acquisire una maggiore visibilità ed attenzione alla rete di canali della ristorazione che utilizzano prodotti alimentari di origine locale. Andremo avanti su questa strada; ormai è evidente il beneficio ricavato dal collegamento del settore commerciale con le produzioni di qualità, nel rispetto di tradizioni alimentari che possono essere ben considerate come patrimonio culturale della regione”.

Il progetto “Pranzo sano fuori casa” fa parte del più ampio programma “Guadagnare salute in Toscana- Rendere facili le scelte salutari”,
e si integra con i programmi Vetrina Toscana e Piramide Alimentare Toscana. E’ realizzato in collaborazione con le Asl toscane, Unioncamere Toscana, Confcommercio, Confesercenti, Comitato regionale consumatori e utenti, Centro tecnico per il consumo. I ristoratori hanno aderito alle linee guida proposte dalla Regione, hanno potuto seguire corsi e incontri specifici, e ricevuto un ricettario che valorizza il consumo di frutta e verdura di stagione.

I consumatori potranno facilmente individuare bar e ristoranti aderenti al progetto, grazie al logo ben in vista all’esterno e all’interno del locale. Riceveranno dal ristoratore un tesserino fedeltà (ogni dieci timbri, un gadget ), e anche un questionario attraverso il quale potranno esprimere il proprio giudizio sul pasto consumato. Rappresentanti delle associazioni dei consumatori in incognito andranno a mangiare negli esercizi aderenti al progetto, per testare dal vivo gli effetti dell’iniziativa.