Se da Pitti Uomo doveva partire un segnale di recupero e di fiducia per l’intero sistema della moda internazionale, il segnale sta arrivando forte e chiaro dai compratori: quelli provenienti dai paesi esteri sono cresciuti del ben 13. 5%, mentre i buyer italiani sono aumentati del 4.3%, rispetto allo stesso rilevamento della scorsa estate.
Dati positivi che arrivano a metà della terza giornata di fiera, che si chiuderà tra poche ore.
Dopo il record delle adesioni di espositori – sfiorata quota mille – adesso è il turno quindi dei compratori, fondamentale anello di congiunzione tra offerta e consumo, a dare slancio al sistema.
Un’iniezione di fiducia in particolare per l’industria italiana della moda, degli accessori e del lifestyle, principale protagonista della rassegna fiorentina e da sempre con una fortissima vocazione all’export.
Tutti i principali mercati esteri sono in crescita, con la Germania che si conferma al primo posto in termini assoluti e che è stabile sui valori del giugno 2009. Aumenti a due cifre per Spagna, Gran Bretagna, Stati Uniti, Russia, Cina e Hong Kong, Corea, Turchia, Belgio, Austria; a una cifra per Giappone, Francia, Olanda. E aumenti interessanti da Canada, Svezia, Norvegia, Ucraina, Brasile, dai paesi del Medio Oriente e da numerosi nuovi mercati.