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Pitti, sempre più buyers da Cina e Usa

In crescita l'affluenza al salone della moda fiorentino: ecco i primi dati

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
stand a Pitti 81
Affluenza in crescita nei primi due giorni e mezzo di Pitti Uomo 81, in scena alla Fortezza da Basso di Firenze dal 10 gennaio fino a domani. Alle 12 di ieri i buyers esteri avevano già quasi raggiunto le 7mila unità e per la fine del salone si prevede che supereranno il tetto delle 7.700 presenze registrate lo scorso gennaio, secondo i dati comunicati da Pitti Immagine. 

"Sembra che quest'anno gli arrivi dei compratori si stiano spostando in misura significativa sulla seconda metà della manifestazione - sottolinea Raffaello Napol.eone, ad di Pitti Immagine - tanto che da ieri pomeriggio gli stand e i corridoi dei padiglioni sono affollati come non mai. Germania, Giappone, Gran Bretagna, Francia, Cina, Corea e Russia guidano la classifica dei paesi di provenienza, con gli Stati Uniti in aumento del 10% e altri ottimi risultati che vengono dai paesi nordici, dall'est Europa, dalla Turchia e da altri paesi del sud-est asiatico. E soprattutto sono presenti al completo i migliori negozi europei - dice ancora Napoleone - i department e gli special stores americani e asiatici, circostanza questa che ha soddisfatto pienamente le aspettative degli espositori".

"In attesa dei dati finali - continua - si delinea così un'altra edizione di successo per Pitti Uomo, grazie soprattutto all'impegno degli oltre mille espositori, che hanno portato collezioni ricche di novità, ricerca e stile. Insomma anche in un periodo di dure difficoltà finanziarie e macroeconomiche come quello che stiamo vivendo, gli appuntamenti che contano, come Pitti Uomo, si confermano riferimenti indispensabili per la moda maschile italiana e le migliori aziende estere. Ma è soprattutto in Italia che, come tutti sappiamo, quelle difficoltà si manifestano anche sotto forma di contrazione dei consumi e di debole dinamica delle vendite. Per questo non è certo una sorpresa registrare fino a ora un calo dei compratori italiani, intorno all'8%: anzi, visto che i punti vendita più importanti ci sono tutti, sembra più una tenuta. Aspettiamo comunque - conclude l'ad di Pitti - l'esito di queste ore".

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