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Pitti Filati: 101 marchi contro la crisi

Alla Fortezza da Basso, dal 3 al 5 luglio. -7,8% il fatturato della filatura italiana. Dopo un biennio di espansione calano export e import

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
Pitti Filati
Nonostante la pesante crisi che attanaglia il settore della filatura italiana (il cui fatturato é calato del -7,8% nel 2012, pari a circa 3,1 miliardi di euro), sono 101 i marchi che confermano la presenza all'edizione numero 73 di Pitti Filati (20 esteri), in programma dal 3 al 5 luglio alla Fortezza da Basso di Firenze. Tema guida della fiera, come per Pitti Uomo e Pitti Bimbo, è Vroom Pitti Vroom, ovvero la passione per le due ruote e la libertà. Al salone sono attesi soprattutto i buyer internazionali (4.600 i compratori totali all'ultima edizione estiva, dei quali 2.340 esteri), in arrivo per scoprire l'anteprima mondiale dei filati per maglieria per l'autunno/inverno 2014-2015.

Al salone si evolve lo Spazio Ricerca, ora disegnato attorno al tema 'Love', ovvero l'amore come unica chiave di lettura per il progresso. E' un viaggio alla scoperta di tanti tipi di amore, da quello sensuale a quello per il cinema, per arrivare a quel sentimento necessario come ingrediente dei nuovi filati. Tanti le sezioni in fiera: all'interno dell'area Fashion At Work il progetto Arteviva omaggia l'arte della tessitura manuale; nasce la nuova sezione KnitClub, che vede protagonista una selezione nazionale di maglifici (Fuzzi, Mely's, Pini, Scaglione e Teodori); mentre la tecnologia della termosaldatatura è protagonista di Bond-in, progetto di Dyloan Studio in collaborazione con Sansovino 6. Infine prosegue il concorso Feel the Yarn dedicato agli aspiranti stilisti. Domani in Fortezza sarà presentato il libro da collezione The Cotton Museum of Cairo di Filmar. Inoltre, in contemporanea con il salone si svolge Vintage Selection alla Stazione Leopolda, mostra-mercato di abbigliamento, accessori e oggetti di design vintage. A questa edizione anche un'esposizione di mezzi di trasporto vintage su 2/4 ruote e l'elezione di Miss e Mr. Vintage.

Dopo un biennio in espansione in conseguenza del recupero post crisi del 2009 e dell'impennata dei prezzi delle materie prime, nel 2012 l'industria italiana della filatura ha cambiato passo, registrando un calo di fatturato del -7,8%, pari a circa 3,1 miliardi di euro. Il bilancio settoriale risulta appesantito dai cali produttivi ma anche dalla contrazione della domanda estera e nazionale. Calano l'export (-6,8%), pari a 930 milioni di euro, l'import (-20,3%), pari a 850 milioni di euro, e anche il consumo apparente, al lordo delle scorte (-14,2%). Il saldo commerciale della filatura italiana torna positivo per 78 milioni di euro.

Questi i dati diffusi oggi da Sistema moda Italia alla vigilia di Pitti Filati. Secondo i dati raccolti da Smi anche il 2013 si apre con la prosecuzione del trend negativo: il primo trimestre dell'anno registra un calo superiore al 10% per il fatturato sia per la filatura laniera sia per quella cotoniera, e anche un calo dell'import (-9,8%) e dell'export (-9,9%). Le perdite più gravose hanno colpito i filati di lana, con contrazioni per i cardati, sia nell'export (-13,3%) che nell'import (-11,4%), e i pettinati, con cali di vendite estere (-11,4%) e delle importazioni (-19,4%). Con riferimento ai mercati, Hong Kong primeggia come sbocco per i filati di lana pettinati e cardati, mentre le vendite estere di filato pettinato presentano crescite in Francia (+28,5%) e in Romania (+2,8%). Verso la Francia, invece, si riducono le vendite di filati di cotone (-5,2%) e quelle di filati misti chimico/lana (-17,9%). Fatta eccezione per la Repubblica Ceca (+3,3%) e per l'Austria (+16,7%), i tradizionali primi mercati di sbocco dei filati di cotone sperimentano delle contrazioni: la Germania cala del 6,8% e la Spagna del 4,2%.