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Pisa, screening: ecco i biosensori la basso costo per la diagnostica

Una tecnologia innovativa sviluppata dal gruppo di ricerca del professor Barillaro dell'Università di Pisa: i sensori - prodotti in larga scala - potrebbero costare meno di un centesimo di euro per pezzo

/ Redazione
Ven 24 Marzo, 2017
screening

Se prodotti in larga scala potrebbero costare meno di un centesimo di euro per pezzo: si tratta della nuova generazione di biosensori in silicio poroso nanostrutturato ultrasensibili e potenzialmente validi per lo screening a basso costo di marker tumorali o cardiaci. L’innovativa tecnologia per la diagnostica clinica è stata sviluppata dal gruppo di ricerca del professore Giuseppe Barillaro dell’Università di Pisa in collaborazione con l’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR di Pisa nell’ambito del progetto Sens4Bio, finanziato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

“Lo scenario entro cui si collocano queste ricerche – spiega Giuseppe Barillaro - è quello dei “Lab-on-Chip” cioè dei laboratori di analisi miniaturizzati realizzati su un chip delle dimensioni di pochi cm quadrati che, entro la prima metà del XXI secolo, permetteranno di effettuare la maggior parte delle analisi chimiche e biologiche, attualmente svolte in laboratori specializzati con costi elevati, con sistemi portatili ed a basso costo”.

Il cuore dei Lab-on-Chip sono proprio i biosensori, dispositivi miniaturizzati capaci di riconoscere, per esempio, una specifica molecola di interesse clinico e diagnostico correlata a un stato patologico o ad una alterazione funzionale dell’organismo.  “Non è difficile intravedere in un prossimo futuro l’utilizzo di questi biosensori in Lab-on-Chip per fare analisi sul campo mediante utilizzo di uno smartphone – concludono Stefano Mariani e Lucanos Strambini - visto che la tecnica di lettura ottica sviluppata coniuga un aumento della sensibilità con riduzione della potenza di calcolo richiesta”.