Partirà nei prossimi mesi anche in Italia la sperimentazione di Carfilzomib, un nuovo farmaco per la cura del mieloma multiplo, già in sperimentazione negli Stati Uniti e in via di approvazione (primavera 2011) dalla Food and Drugs Administration. Quattro le città coinvolte: Roma, Torino, Bologna e, in Toscana, la Azienda ospedaliero-universitaria pisana, nel reparto di Ematologia diretto dal professor Mario Petrini.
Ad annunciarlo, durante il III seminario nazionale dedicato interamente al mieloma multiplo, organizzato a Pisa dall’Associazione Schirinzi A. Mario Onlus - l’unica in Italia a dedicare il proprio intero patrimonio umano ed economico alla sensibilizzazione e alla raccolta di fondi per la ricerca su questa malattia - è stata Susie Novis, presidente dell’International Myeloma Foundation (con cui l’Associazione ha raggiunto nel 2009 un importante accordo di affiliazione), la più grande organizzazione no profit al mondo che si occupa di mieloma multiplo nell’ottica di migliorare la qualità della vita dei pazienti.
Il nuovo farmaco, le cui caratteristiche e i risultati di una prima fase di sperimentazione sono stati illustrati dal professor Brian Durie, primario del Cedars Sinai Hospital di Los Angeles, uno dei maggiori esperti internazionali, si sta dimostrando «molto promettente», soprattutto in quanto presenta una minore quantità di effetti collaterali neurologici. Nella fase di sperimentazione in Italia potrebbe affiancare i principi attivi alla base dei farmaci attualmente in uso (non ultimo il Velcade® oppure Bortezomib, che ne è il principio attivo, fino a sostituirli, in quanto ha gli stessi effetti terapeutici senza gli effetti collaterali lamentati).
La scoperta di nuovi farmaci è un punto molto sentito dai pazienti (circa 4000 in un anno le persone colpite da questa neoplasia), in una malattia, come il mieloma multiplo, in cui ci si avvia verso una cronicizzazione della patologia e si auspicano continui miglioramenti nella qualità della vita. E tra gli studiosi raccolti nel convegno, si sono dimostrate apertura e predisposizione: soprattutto interessante è stata la valutazione degli effetti combinati di vecchie e nuove terapie.
«Il seminario di Pisa ha dimostrato l’ottimo livello terapeutico espresso dall’Ematologia italiana anche in questo settore - ha detto il professor Petrini - confermando che le opzioni terapeutiche più innovative, compresi i farmaci ancora in sperimentazione, sono disponibili nei nostri centri così come in quelli internazionali più avanzati. Questo è certamente dovuto alla rilevanza dell’ematologia italiana in campo mondiale grazie anche agli studi biologici che vengono portati avanti. Per esempio, a Pisa, attraverso collaborazioni interdipartimentali e internazionali, si stanno studiando in modo approfondito la resistenza ai trattamenti e le ragioni della diversa suscettibilità individuale ai farmaci. Questi studi dovrebbero permettere, inoltre, di individuare le persone maggiormente predisposte, per loro costituzione, ad ammalarsi».
Fra i quesiti posti dai pazienti agli esperti, in caso di remissione completa della malattia, il dilemma sul fatto di continuare ad assumere farmaci di mantenimento (come a Pisa, dove, dopo trapianto autologo, si utilizza l’Interleuchina 2) o sospendere ogni terapia. Quanto alle cause, un ricercatore svedese del National Cancer Institute ha riscontrato che tutti i pazienti affetti dal mieloma multiplo erano in precedenza affetti da gammopatia di significanza indeterminata
«Abbiamo scelto Pisa non a caso – ha commentato Vittorio Schirinzi, il presidente dell’Associazione Schirinzi A. Mario Onlus – perché è sede di un importante centro ematologico e abbiamo scelto di affrontare tematiche le più interessanti possibili sia per gli studiosi sia per i pazienti, per dar loro un segnale di attenzione, farli incontrare con gli esperti e soddisfare le questioni più sentite. La grande partecipazione che abbiamo avuto e il forte interesse riscosso aumenta la volontà di combattere insieme questa terribile malattia».
Per ulteriori informazioni sulle attività dell’Associazione: http://mielomahelp.blogspot.com.