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Pisa, l'high tech regge alla crisi 2012 positivo per l'alta tecnologia

Il fatturato è sceso di poco (-0,6%), ma l'occupazione è salita (+1,2%). Buone prospettive per la conclusione del 2013

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
alta tecnologia high-tech
A Pisa il 2012 è stato un anno positivo per l'alta tecnologia. Il fatturato è sceso di poco (-0,6%), ma l'occupazione è salita (+1,2%). La Confcommercio indica i fattori positivi nella diversificazione degli sbocchi commerciali, la presenza sui mercati esteri, gli investimenti in innovazione e sul personale qualificato.

Buone prospettive anche per il 2013 con le previsioni di fatturato che dovrebbero segnare un +1,6%. Vanno bene anche i redditi: il 17% delle imprese legate al mondo dell'alta tecnologia segna un aumento dei margini rispetto al 2011 ed il 24% registra un utile. L’Osservatorio regionale ha quantificato le imprese high-tech in 253 tra unità locali ed imprese, 4.726 addetti (la seconda provincia della Toscana dopo Firenze) e un fatturato stimato che gira sui 733milioni: il 6,1% di quello regionale. L’ICT rimane il primo ambito tecnologico del territorio con il maggior numero di unità locali (126) e addetti (1.537).

OCCUPAZIONE E FATTURATO – Su un campione di 165 unità locali, 108 sono risultate ad alta tecnologia. In questo ambito 91 sono risultate classificate nella categoria maggiore intensità tecnologica con grande propensione all'innovazione. Le aziende ad alta tecnologia crescono (+1,2%), mentre diminuiscono quelle che ne sono fuori. Dalle rilevazione nel territorio, la diminuzione dello 0,6% segnata dal fatturato fa sembrare il settore dell’alta tecnologia come un’“isola felice”. Più complessa, invece, la situazione delle aziende non afferenti all’alta tecnologia che nel 2012 registrano una contrazione dell’1,9%.

MERCATI E PRODOTTI - Le imprese ad alta tecnologia mostrano una propensione all'internazionalizzazione: il 36% esporta una quota di fatturato che, in media, tocca il 34%. I mercati esteri di destinazione vedono prevalere l'Europa (il 25% dell'high-tech) per il numero di imprese che si interfacciano, il resto del mondo per il livello di fatturato prodotto (il 28% del totale). Le imprese del campione segnalano un’elevata differenziazione dei mercati di sbocco del prodotto/servizio offerto che ha permesso una tenuta dei fatturati

ATTIVITA' DI RICERCA - Un terzo delle imprese high-tech pisane ha introdotto nuovi prodotti che, mediamente, hanno pesato per il 31% sul fatturato complessivamente realizzato. Nella maggior parte dei casi, sono prodotti/servizi di nicchia molto vicini alla frontiera tecnologica del settore rispetto ai principali concorrenti.

INVESTIMENTI – Le imprese high-tech che faranno investimenti raggiungono quota 70%. Le non high-tech si fermano al 48%. Le differenze, oltre alla quota, riguardano le tipologie di investimento che si vorrebbero compiere. Le imprese High-tech intendono realizzare attività generali di ricerca e sviluppo in house (nel 59% dei casi) ed in collaborazione con soggetti esterni (nel 22%) ovvero in beni immateriali (nel 12%).

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