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Pisa, La mirabile visione, capolavoro del muto, torna a nuova vita

La proiezione per il pubblico si terrà sabato 28 maggio al cinema Arsenale, nell'ambito del progetto Dante posticipato, introdotta da Augusto Sainati e accompagnata dal vivo al pianoforte da Andrea e Francesco Pellegrini

/ Elisabetta Vagaggini
Gio 26 Maggio, 2016
Film La mirabile visione

La mirabile visione è il titolo che il regista, sceneggiatore e costumista Luigi Sapelli, in arte Caramba, dette al suo film muto, nel 1921. Un'opera monumentale, realizzata  in occasione del VI centenario della morte di Dante Aligheri, divisa in due parti: la prima parte si compone di cinque episodi - La selva oscura, La crudeltà che fuor mi serra, Il veltro, Lo pane altrui e L’ultimo rifugio - mentre la seconda è divisa in tre episodi  - Amor mi mosse. Fiorenza. Rappresentazione della vita nova; Anime crudeli. Pisa. La tragedia dell’Odio. Il conte Ugolino; e infine, Anime affannate, Ravenna. La tragedia dell’amore. Paolo e Francesca.

All'epoca il film non ebbe molto successo, fino quando il regime non lo etichettò come «strumento di alta propaganda spirituale e nazionale», decretandone il successo,   una distribuzione nazionale, e recensioni positive da parte della critica.

Un film con una storia incredibile: dapprima ne sono state ritrovate due copie d'epoca, una versione originale italiana, conservata negli archivi della Cineteca Nazionale, e l'altra, francese, che all'epoca distribuiva Les Films André Ghilbert, e conservata nel fondo depositato al Cnc da GaumontPathé Archives. Due versioni incomplete ma complementari a cui mancava un solo episodio, poi incredibilmente ritrovato da pochi giorni. Si è arrivati così ad una versione finale, realizzata seguendo le indicazioni di un raro libretto d'epoca sul film, un pezzo rarissimo, conservato dalla Biblioteca «Luigi Chiarini» del Csc di Roma, che ne scandiva la successione fotografica.

Un film che risente sicuramente dello stile enfatico dell'epoca, nella recitazione e nella gestualità, ma sicuramente di un alto valore artistico, dal momento che lo stesso Caramba, il regista, dal 1921 al 1936 curò le scenografie della Scala di Milano, il direttore della fotografia era Carlo Montuori, lo stesso di Ladri di biciclette di De Sica, e l' "iconografia" è di Fausto Salvatori,  poeta e librettista molto apprezzato.

Il film, recuperato e restaurato grazie alla Csc-Cineteca nazionale insieme al Cnc-Archives Francaises du Cinema di Parigi, sarà presentato sabato 28 maggio, al cinema Arsenale di Pisa (ore 18.30, ingresso libero) introdotto da Augusto Sainati e con l'accompagnameto musicale dal vivo di Andrea Pellegrini e Francesco Pellegrini, nell'ambito del progetto Dante posticipato, dell'Ateneo pisano, in occasione delle celebrazioni dantesche, a 751 anni dalla morte.