Il computer del futuro sarà realizzato atomo per atomo con materiali bidimensionali, grazie all'ingegneria quantistica. Lo dimostra una ricerca pubblicata su Nature Nanotechnology e condotta dal dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa, l’Università di Texas a Dallas e dall’IIT-Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, coinvolti nel progetto europeo Graphene Flagship.
Lo studio apre prospettive sul futuro delle tecnologie digitali che potranno essere disegnate atomo per atomo tramite supercomputer in una fabbrica digitale. Da più di mezzo secolo, l’aumento della potenza dei computer è legato alla miniaturizzazione dei transistor, i dispositivi elementari presenti in ogni circuito elettronico.
La miniaturizzazione ha consentito di inserire un numero maggiore di transistor, più veloci ed efficienti, in un singolo circuito e quindi di costruire calcolatori sempre più potenti. Oggi i transistor sono arrivati a dimensioni di poche decine di nanometri. Il nuovo studio dimostra che esiste una tecnica per procedere oltre, usando materiali bidimensionali per ottenere un controllo a livello di singolo atomo e arrivando a dimensioni di pochi nanometri.
Il team italo-statunitense ha delineato le possibili strategie per progettare e realizzare transistor intervenendo direttamente sulla struttura degli atomi attraverso la sovrapposizione di “fogli” di materiali bidimensionali. I materiali bidimensionali sono materiali il cui spessore è dato da pochi atomi, ma hanno una superficie molto ampia, che ha permesso ai ricercatori di creare strutture composite che si chiamano eterostrutture.
“Queste strutture ci permettono di fare una ingegneria quantistica – spiega Giuseppe Iannaccone, professore di elettronica al Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa – ovvero di produrre artificialmente materiali e dispositivi completi, le cui proprietà elettroniche e le cui funzioni siano progettate e ottimizzate atomo per atomo”.