Il Lumiere di Pisa alza bandiera bianca, "stritolato dalle logiche mercantili" spiega amareggiata Daniela Meucci, amministratore unico della Lumiere srl, la società che dal 2004 gestisce il locale. "La verità - afferma - è che gli addetti ai lavori parlano di film e cultura solo ai festival, ma poi la distribuzione, anche dei circuiti d'essai, segue unicamente le logiche del profitto e le monosale rischiano di chiudere ovunque". Il Lumiere nacque il 16 dicembre 1905 con il nome di Primario Cinematografo Lumiere in una parte dei locali, opportunamente ristrutturati, dell'ex Caffé dell'Ussero, a due passi dal Lungarno, prima di spostare l'ingresso poco più in là, nel vicolo dei Tidi, nel cuore del centro storico pisano. Per decenni ha resistito sul mercato, alternando le gestioni e imboccando, per un periodo, anche la strada dei film a luci rosse per frenare l'emorragia di clienti. Dal 2004 la Lumiere srl lo ha riportato in vita, dopo una chiusura di qualche anno, ristrutturandolo e ripristinando una sorta di percorso 'museale' nella storia del cinema. Nei prossimi mesi la gestione potrebbe essere rilevata da una società disposta a trasformarlo in café-chantant. Ma il grande schermo sarà solo una scenografia e niente di più.