Nel 1816 c’è stato l’anno senza estate – il cielo fu velato per tutta la stagione, in tutto il pianeta, dalle ceneri dell’eruzione del vulcano Tambora in Indonesia. Nel 2010 l’eruzione dell'Eyjafjöll fermò il traffico aereo nel nord Europa per più di un mese. Ed è proprio la realizzazione di un modello predittivo per capire come si disperdono le ceneri delle eruzioni vulcaniche – prendendo come modello l’eruzione dell’Etna del 2006 – l’oggetto della ricerca nata dalla collaborazione tra l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Pisa e il dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale dell’Ateneo cittadino, ricerca che è stata pubblicata sul Journal of Geophysical Research: Solid Earth, e che ha conquistato la copertina della newsletter dell’American Geophysical Union, la più grande associazione geofisica al mondo.
“Capire come si disperdono le ceneri nell’aria e a terra è di fondamentale importanza per la sicurezza dei trasporti e non solo – ha spiegato la professoressa Maria Vittoria Salvetti – il 24 novembre 2006 l’eruzione dell’Etna provocò infatti il blocco dell’aeroporto di Fontanarossa, il terzo più grande del nostro Paese, che si trova a 48 chilometri dal vulcano. La cenere non è una questione che riguarda solo il traffico aereo, ma interessa anche salute pubblica e agricoltura”.
Il processo di dispersione di particelle vulcaniche nell’atmosfera in seguito a un’eruzione è incredibilmente complesso e caotico, a causa del diverso comportamento delle particelle di diverse dimensioni e dell’incertezza nella distribuzione: alcune possono rimanere in aria per pochi minuti, mentre altre possono rimanere in volo per anni, viaggiando per migliaia di chilometri in tutto il mondo.
“La ricerca è partita dalla tesi in Ingegneria Aerospaziale della dottoressa Federica Pardini, che aveva come obiettivo la quantificazione dell’incertezza nel processo di dispersione di cenere vulcanica nell’atmosfera – ha concluso la professoressa Salvetti – ed è questo un ulteriore motivo di orgoglio per tutto il gruppo di ricerca che al dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale si occupa di fluido-dinamica”.