Prende il via sabato 6 settembre nella Pinacoteca civica di San Gimignano una grande mostra dedicata al pittore umbro Bernardino di Betto, detto il Pintoricchio, che resterà aperta al pubblico fino al 6 gennaio del 2015. Protagonista dell’esposizione è la Pala dell’Assunta, che raffigura la Madonna in gloria tra i santi Gregorio Magno e Benedetto: dipinta tra l’ottobre 1510 e il febbraio 1512 per il monastero olivetano di Santa Maria Assunta a Barbiano, a pochi chilometri da San Gimignano, rappresenta l’ultima opera documentata dell’artista che morì l’11 dicembre 1513 in Siena, dove è sepolto, nella chiesa di San Vincenzo in Camollia.
“L’immagine dipinta da Pintoricchio trasmette un invito al carisma monastico come quale possibilità di anticipare la condizione celeste già durante l’esistenza terrena – spiega don Andrea Bechi, responsabile dei beni culturali per l’Arcidiocesi di Siena, Colle di val d’Elsa e Montalcino - la Madonna, vera e propria regina degli angeli, irrompe nel paesaggio e si staglia maestosa all’interno di una mandorla, mentre la città con i suoi traffici rimane lontana, sparisce sullo sfondo, oscurata dalla grande sagoma della Vergine”.
L’ultima stagione di attività del Pintoricchio è documentata in mostra anche da altre opere provenienti dalla Pinacoteca Nazionale di Siena, come la Madonna col Bambino e san Giovannino, la Sacra Famiglia e san Giovannino e la Natività, quest’ultima attribuita alla sua bottega. Sarà esposta anche la Madonna col Bambino e san Giovannino proveniente dal Museo Diocesano di Città di Castello, a rappresentare l’ambiente umbro nel quale Pintoricchio si era formato prima di recarsi a Roma e dove aveva continuato a operare prima di essere chiamato a Siena.
Come spiega Cristina Acidini, soprintendente per il Polo museale fiorentino e nel comitato scientifico che ha curato l’esposizione, “se fra le altre insigni opere d’arte rinascimentale il Museo Civico di San Gimignano può esporre l’ultima grande pala del Pintoricchio, ciò dipende strettamente dalla convergenza, per certi aspetti eccezionale, che fece fiorire la stagione artistica rinascimentale in Firenze e in Siena, includendo in essa San Gimignano, che dalle due città era ed è geograficamente equidistante”.
Per informazioni: http://www.sangimignanomusei.it