Enac ha deciso. La tanto discussa pista parallela convergente di Peretola sarà lunga 2.400 metri. Una decisione che va contro i 2.000 metri stabiliti dalla variante al Pit del Consiglio regionale e da quanto sostenuto dal presidente della Regione Enrico Rossi.
Il cda dell'ente di aviazione civile, riunitosi ieri a Roma, non ha fatto altro che avallare le indicazioni dei tecnici. La relazione tecnica esposta al consiglio di amministrazione, durato circa 4 ore, è stata affidata al direttore generale Alessio Quaranta.
La pista più lunga viene considerata più sicura per le operazioni di volo degli aerei. Non pone limiti al numero di passeggeri da imbarcare. Anche le merci da trasportare possono aumentare. Ma soprattutto l'allungamento a 2.400 metri non fa crescere il disagio acustico per gli abitanti delle case che si trovano intorno all'aeroporto.
Gli studi condotti “anche attraverso le simulazioni delle impronte a terra delle curve isofoniche – si legge in una nota di Enac -, ha verificato che l’impatto acustico generato sul territorio circostante (zone denominate A e B), è tale da non interessare ulteriori insediamenti con carichi antropici di tipo residenziale rispetto all’ipotesi di una pista di 2.000 metri”.
L'ente nazionale di aviazione civile prende in considerazione anche il flusso futuro di arrivi e partenze in Toscana. Secondo le previsioni la regione sarà interessata da un bacino di traffico, da qui al 2030, di circa 12 milioni di passeggeri: 6,5-7 milioni su Pisa, 4,5-5 milioni su Firenze.