Ridurre e poi abbattere i rifiuti di lavorazione della filiera della pelletteria di lusso fiorentina: questo lo scopo del progetto “Zero Impact.net”, che è partito a inizio agosto e coinvolge enti pubblici e maison.
A studiare insieme soluzioni innovative a basso impatto ambientale per recuperare e riutilizzare gli scarti di produzione sono il Comune di Scandicci, Gucci, il consorzio Centopercento italiano, la Quadrifoglio spa, la Cassa di Risparmio di Firenze, Tuv Italia e il Dipartimento di energetica Sergio Stecco dell’Università di fiorentina.
Nel polo fiorentino del lusso, tra Scandicci e Firenze, sono insediate un migliaio di imprese, con 8mila dipendenti: qui viene prodotto il 30% degli accessori in pelle e il 40% del fatturato nazionale del settore. Sono presenti le griffes più prestigiose della pelletteria internazionale, come Ferragamo, Gucci, Louis Vuitton e Dior.
Secondo le stime, circa l’80% dei volumi complessivi di rifiuti prodotti dalle aziende è costituito da scarti di pelle.
Grazie a questa nuova iniziativa – ancora in fase di realizzazione – ha preso il via uno studio finalizzato a trovare l’utilizzo più idoneo di questi scarti come materia prima secondaria per nuovi materiali da immettere sul mercato, eventualmente anche in altri comparti, chiudendo a scarto zero il ciclo di produzione della filiera. “Per una più efficace gestione dei rifiuti – è scritto nell’intesa – si richiede di incrementare il riciclo, la valorizzazione e comunque il recupero finale di materia, anziché il conferimento in discarica. Pertanto anche lo smaltimento del materiale di scarto delle aziende, da costo economico e ambientale per il sistema, può costituire un importante fattore di sviluppo della green economy ed un’opportunità per la competitività e la sostenibilità del territorio”.