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Passo della Cisa-Pontremoli, un percorso “friendly”

Inaugurata la porta d'ingresso della Via Francigena Toscana che consente di rivivere l'antico cammino

/ Marta Mancini
Mar 10 Dicembre, 2013
Francigena
Una risorsa di inestimabile valore e un punto di riferimento per l'Italia e l'Europa”. Così il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi descrive la Via Francigena in occasione dell'inaugurazione del tratto dal Passo della Cisa a Pontremoli.

Nei giorni scorsi è stata aperta ufficialmente la prima tappa dell'itinerario culturale: un primo passo in direzione di un servizio più curato e responsabile. Si tratta di un risultato concreto che rende lo scenario più attraente sia per i pellegrini, sia per gli altri target turistici.

“Il nostro intento – prosegue Rossi – è di mettere in stato di sicurezza tutto il percorso della Via Francigena entro la primavera del 2014. Molto è stato fatto ma è necessario continuare a investire per attrezzare l'ospitalità”.

Per il progetto sono già stati finanziati 8 milioni di euro e verranno investiti altri 7 milioni per le infrastrutture di accoglienza.

La Toscana punta molto su questa attività: un turismo slow, che non danneggia il territorio ma al contrario valorizza gli elementi paesaggistici, storici e culturali. Un fenomeno che interessa principalmente un ceto medio istruito e colto, non solo italiano ma anche straniero.

“Il nostro scopo è quello di rendere la Francigena un punto di riferimento per i giovani che decidono di intraprendere un viaggio spirituale. È un opportunità per scoprire la Toscana meno conosciuta ma non meno bella: andando a piedi lungo i sentieri si riacquista la propria identità e si esaltano le bellezze paesaggistiche e artistiche del territorio. Tutto fuori dal rumore, dalla confusione e soprattutto dalla massificazione”. Con queste parole il presidente sottilinea l'importanza di ricercare un turismo alternativo in grado di favorire lo sviluppo della regione.

Dello stesso parere è anche l'assessore regionale al turismo, Cristina Scaletti, che aggiunge: “ È necessario valorizzare gli elementi culturali e storici con particolare attenzione al paesaggio circostante. Desideriamo farci portavoce di un modello di crescita sostenibile e corretto”.
In poche parole una pratica che vede l'uomo come protagonista: l'individuo, all'interno del suo ambiente e del suo tempo, ottiene una maggiore consapevolezza di sé.

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