Nei giorni scorsi è stata aperta ufficialmente la prima tappa dell'itinerario culturale: un primo passo in direzione di un servizio più curato e responsabile. Si tratta di un risultato concreto che rende lo scenario più attraente sia per i pellegrini, sia per gli altri target turistici.
“Il nostro intento – prosegue Rossi – è di mettere in stato di sicurezza tutto il percorso della Via Francigena entro la primavera del 2014. Molto è stato fatto ma è necessario continuare a investire per attrezzare l'ospitalità”.
Per il progetto sono già stati finanziati 8 milioni di euro e verranno investiti altri 7 milioni per le infrastrutture di accoglienza.
La Toscana punta molto su questa attività: un turismo slow, che non danneggia il territorio ma al contrario valorizza gli elementi paesaggistici, storici e culturali. Un fenomeno che interessa principalmente un ceto medio istruito e colto, non solo italiano ma anche straniero.
“Il nostro scopo è quello di rendere la Francigena un punto di riferimento per i giovani che decidono di intraprendere un viaggio spirituale. È un opportunità per scoprire la Toscana meno conosciuta ma non meno bella: andando a piedi lungo i sentieri si riacquista la propria identità e si esaltano le bellezze paesaggistiche e artistiche del territorio. Tutto fuori dal rumore, dalla confusione e soprattutto dalla massificazione”. Con queste parole il presidente sottilinea l'importanza di ricercare un turismo alternativo in grado di favorire lo sviluppo della regione.
Dello stesso parere è anche l'assessore regionale al turismo, Cristina Scaletti, che aggiunge: “ È necessario valorizzare gli elementi culturali e storici con particolare attenzione al paesaggio circostante. Desideriamo farci portavoce di un modello di crescita sostenibile e corretto”.
In poche parole una pratica che vede l'uomo come protagonista: l'individuo, all'interno del suo ambiente e del suo tempo, ottiene una maggiore consapevolezza di sé.