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Parchi di Livorno, dove portare a passeggio il proprio cane

Il comune ha installato i cartelli con le norme da rispettare agli ingressi delle 125 aree a verde pubblico cittadine

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
Si è praticamente conclusa l’installazione dei cartelli contenenti le norme da rispettare per l’accesso nei parchi e nei giardini pubblici tra cui quelle relative alla possibilità o meno di accedervi con i cani. I cittadini possessori di cani dovranno quindi attenersi a quanto scritto sui 210 cartelli che l’Ufficio giardini del Comune ha installato agli ingressi delle 125 aree a verde pubblico cittadine.
Si ricorda che l’accesso con i cani è consentito:
a Villa Fabbricotti, ma limitatamente a due zone ben definite, che possono essere raggiunte attraverso precisi percorsi: un’area è situata a Sud-Ovest  della villa con ingresso consentito da via Pirandello; l’altra si trova invece a Sud-est e l’ingresso consentito è quello del viale della Libertà. Ci si potrà muovere tra le due zone utlilizzando il viale laterale che unisce le entrate. All’interno del parco sono stati installate cinque cartelli “Regolamento Parco” ai quattro ingressi (piazza Matteotti e via Albertelli, via Pirandello e due da viale della Libertà) ed anche cinque edicole, dislocate ad ogni ingresso ed una nella zona della grotta, con le piantina del parco e le indicazioni delle varie aree in cui è suddivisa la villa: zona accessibile ai cani, area giochi, area fitness, spazio ristoro, ecc. Sono stati installati anche 20 cartelli di piccole dimensioni con l’indicazione “vietato l’ingresso ai cani” a delimitazione dell’area dove i cani possono accedere. Inoltre nel parco è presente un incaricato dell’Ufficio giardini del Comune, tutti i giorni (compreso il sabato) fino alle ore 16, a cui è possibile chiedere informazioni;
negli altri grandi parchi: villa Mimbelli, villa Regina, villa  Maurogordato, villa Corridi;
• In tutte le aree verdi dove non esplicitamente vietato.


Gli animali devono essere comunque sempre muniti di guinzaglio e, nei casi previsti dalle norme statali, anche di museruola. I proprietari dovranno essere muniti del kit per la raccolta delle eventuali deiezioni solide.
La Polizia municipale vigilerà sul rispetto delle regole.

L’accesso non è invece consentito:
nel parco Pertini, per la presenza di altri animali, alcuni dei quali, come i conigli, tenuti addirittura liberi;
• nei seguenti parchi (di piccole dimensioni) interamente destinati ad attività ludiche per i bambini: Parco Soffredini, Giardino Artigianato, Parco Russo, Parco Giordano Bruno, Villaggio Sportivo Sorgenti, Parco Coltellini, Parco Orosi, Parco Sovrana, Parco Fattori, Parco Masini, Parco via Tommasi, Parco Costanza, Parco Zola-Terreni, Parco Centro Città, Parco via Micali, Giardino via Cattaneo, Parco Montelungo, Parco via Pascoli/Ferrovia, Parco via Guadalajara, Giardino via Inghilterra -Popogna zona Nord.

La decisione sull’accesso o meno di cani all’interno dei parchi cittadini fu assunta dalla Giunta comunale nel luglio scorso, dopo un approfondimento delle problematiche e delle diverse esigenze in campo: quelle dei padroni dei cani a cui la legge Regionale 59/2009 consente il libero accesso a tutte le aree pubbliche in compagnia dei loro amici, e quelle dei bambini, per quali è necessario garantire zone per attività ludiche e aree giochi “protette”. Prima di assumere una decisione, la Giunta dispose una verifica attenta della situazione. Tutti i parchi pubblici della città furono oggetto di sopralluoghi da parte degli uffici Diritti Animali,  Manutenzione Verde Urbano e della Polizia Municipale; per ognuno furono individuate le criticità e le eventuali incompatibilità con la presenza di cani e alla fine fu redatto un piano che ridisegnava l’accessibilità dei cani nelle zone verdi del territorio, tenendo presente che la stessa legge regionale, come detto, consente l’accesso ai cani praticamente ovunque, ma lo vieta in quelle aree destinate e attrezzate per particolari scopi, come, appunto, le aree giochi per bambini. In particolare, per Villa Fabbricotti la situazione verrà monitorata e dopo almeno sei mesi si verificherà l’opportunità di modifiche della regolamentazione di accesso.

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