A un anno dalla scoperta delle onde gravitazionali, la ricerca scalda di nuovo i muscoli guardando al futuro. Dal giorno dell'annuncio di quella che è stata definita una delle scoperte del secolo, l'11 febbraio 2016, sono ancora due gli eventi osservati, entrambi prodotti da buchi neri, ma fisici e astrofisici sanno che si tratta soltanto di avere pazienza perchè nei prossimi mesi potrebbero arrivare delle sorprese.
E' infatti in dirittura d'arrivo la versione avanzata di Virgo, il rivelatore che si trova in Italia, a Cascina (Pisa) e che fa capo allo European Gravitational Observatory (Ego) fondato e finanziato da Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e Consiglio nazionale delle ricerche francese (Cnrs). Questo rivelatore, la cui versione avanzata sarà inaugurata il 20 febbraio, potrebbe essere pronto a funzionare a pieno regime nei prossimi mesi, ha detto Giovanni Losurdo, leader del progetto avanzato Virgo e ricercatore dell'Infn.
Non appena sarà pronto, Virgo lavorerà insieme ai due rivelatori gemelli dello strumento americano Ligo due rivelatori gemelli dello strumento Advanced Ligo (Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory), che si trovano a Livingston (Louisiana), e a Hanford (Stato di Washington). Insieme promettono di riuscire a localizzare nuovi eventi, prodotti sia da buchi neri sia da altri oggetti cosmici bizzarri come le stelle di neutroni, esplorando comportamenti della materia ancora avvolti nel mistero più fitto.