Il 12 Novembre 2010 la mostra si è inaugurata nel Nuovo Ingresso Careggi, in Largo Brambilla 3, nel nuovo spazio espositivo OSA (Osservatorio dei Saperi e delle Arti), centro culturale situato all’interno della più importante opera pubblica di architettura contemporanea recentemente inaugurata a Firenze. La mostra, prorogata fino al 6 maggio 2011, è ideata e curata dalla professoressa Elisabetta Susani, il progetto dell’allestimento e dell’immagine è dell’architetto Luca Bombassei, ha collaborato il professor Gian Franco Gensini.
L’odierna e imperante ossessione del corpo, l’estetica smagliante dell’immagine fulgida e dell’eterna perfezione, mostrano tutta la loro fragilità al cospetto di una narrazione e di un disvelamento creativo, etico e critico, che interpreta l'evento culturale come occasione per trasmettere al pubblico un messaggio di valore sociale.
Le cere riproducono fedelmente le conseguenze di patologie molto antiche, e spesso ancora attuali, su corpi di persone vissute quasi due secoli fa.
La mostra illustra un singolare incontro fra arte e medicina tra il XVIII e il XIX secolo. Gli autori delle cere, opere di ammirevole fattura e notevole importanza scientifica, sono artisti fiorentini provenienti dalla gloriosa tradizione della Specola. Studiosi e storici dell'arte hanno recentemente riportato l'attenzione su questi abili ceroplasti, figure a metà strada tra il medico e l'artista, in costante contatto coi cattedratici dell'allora Imperiale e Reale Arcispedale di Santa Maria Nuova.
L'allestimento, di toccante impatto emotivo, offre al visitatore la possibilità di scoprire l’opera gradualmente e da punti di vista diversi. Testimonianze originali sulle opere esposte, sulla vita e sulle condizioni sociali dei pazienti emergono da un'attenta ricerca su documenti dell'epoca.
Tra i tanti, verrà presentato il volto "ritrovato" di Lorenzo Turchini, noto inventore fiorentino che, già cieco, realizzò diverse macchine, fra cui un apparecchio telescrivente, precursore degli attuali fax.
Il ritratto in cera di un bambino di un anno e mezzo documenta un eccezionale caso di idrocefalo, rappresentando con sconvolgente realismo gli effetti della malattia. L'opera esposta, con relativo scheletro, è attribuibile a Luigi Calamai e, secondo il Catalogo antico del Museo, risale al 1831.
12 Novembre 2010 - 6 Maggio 2011 Oltre il corpo, l’uomo
a cura di Elisabetta Susani
Lunedì-Venerdì dalle 10,30 alle 15,00
OSA (Osservatorio dei Saperi e delle Arti)
Nuovo Ingresso Careggi (NIC)
Si effettuano visite guidate su prenotazione in altri giorni ed in altri orari telefonando ai numeri 055.7949051 - 055.4598028
Ingresso Libero
Cultura/ARTICOLO
"Oltre il corpo, l'uomo" in mostra a Careggi
Una mostra che intende valorizzare la collezione storica di cere del Museo di Anatomia Patologica dell’Università degli Studi di Firenze, proroga fino al 6 maggio

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