Etichette trasparenti, chiare, senza inganni per tutelare chi consuma e chi produce. Questo è il tema su cui stanno discutendo gli olivicoltori oggi alla Leopolda di Firenze (Porta al Prato) durante il convegno dal titolo “Extravergine Toscano. Etichetta “senza inganni” promosso da Coldiretti (info su www.toscana.coldiretti.it) in collaborazione con il Consorzio per la Tutela dell’Olio Extravergine Igp, a cui parteciperà il Presidente Nazionale di Coldiretti, Sergio Marini.
Tra i relatori del convegno il Dott. Giuseppe Quattrocchi, Procuratore Capo della Procura della Repubblica di Firenze; Ing. Cesare Patrone, Capo del Corpo Forestale dello Stato; Gen. Cosimo Piccinno, Comandante dei Carabinieri per la Tutela della Salute; Col. Fabrizio Martinelli, Capo Ufficio Tutela Uscite e Mercati della Guardia di Finanza a conferma dello stretto rapporto tra mondo agricolo e organi di controllo e di tutela. Atteso, per i saluti, anche il primo cittadino di Firenze, Matteo Renzi.
Sotto accusa è anche la mancanza di trasparenza visto che quattro bottiglie di olio extravergine su cinque in vendita contengono miscele di diversa origine, per le quali è praticamente illeggibile la provenienza delle olive impiegate, secondo una indagine della Coldiretti. E questo nonostante sia obbligatorio indicarla per legge in etichetta dal primo luglio 2009, in base al Regolamento comunitario n.182 del 6 marzo 2009. Sulle bottiglie di extravergine ottenute da olive straniere in vendita nei supermercati è quasi impossibile, nella stragrande maggioranza dei casi, leggere le scritte “miscele di oli di oliva comunitari”, “miscele di oli di oliva non comunitari” o “miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari” obbligatorie per legge nelle etichette dell’olio di oliva. La scritta è riportata in caratteri molto piccoli, posti dietro la bottiglia e, in molti casi, in una posizione sull’etichetta che la rende difficilmente visibile.
Dalla Toscana, regione simbolo della produzione di olio extravergine di qualità, parte dunque il pressing per l’approvazione di quelle norme sull’etichettatura trasparente contenute nella proposta di legge salva-olio Made in Italy.