La raccolta delle olive è partita in largo anticipo in Toscana, specialmente sulla costa, e porterà a un'annata olearia non abbondante ma certamente di qualità che alla fine dovrebbe attestarsi a quota 130mila quintali di extravergine di oliva, con un calo medio del 20-30%. E' questo il quadro tracciato dal presidente del Consorzio dell'olio extravergine di oliva toscano Igp, Filippo Fabrizi, che ha presentato a Firenze un'anteprima della nuova annata olearia.
"Ci aspettiamo un'annata che non sarà certo abbondante - ha sottolineato Fabrizi -, intorno ai 130mila quintali in tutta la Toscana, e poi vedremo che quota diventerà Igp. Le operazioni di raccolta sono già partite sulla costa ed è comunque un'annata difficile, anche perché l'andamento climatico-stagionale è cambiato". "Ci dobbiamo abituare a una realtà diversa ogni anno - ha aggiunto - per questo dobbiamo partire con la raccolta quando l'oliva è pronta, senza attendere il periodo canonico dei Santi".
Quanto ai problemi causati dalla presenza della mosca olearia, Filippi ha sottolineato che "la mosca quest'anno c'è stata ma gli agricoltori non si sono fatti trovare impreparati, fronteggiando il problema e contenendo così i possibili danni".
Il consorzio conta 11mila soci, 300 frantoi, 600 imbottigliatori e per quest'anno stima una produzione di 30mila quintali di olio toscano Igp." La richiesta di olio toscano Igp è in crescita - ha sottolineato l'assessore all'agricoltura della Toscana, Marco Remaschi - e dobbiamo lavorare anche sul recupero di nuove quantità e superfici da dedicare all'olivo, perché nel corso degli anni abbiamo perso circa il 25% della superficie coltivata. Dobbiamo poi lavorare sulla ristrutturazione dell'olivicoltura per un potenziamento della produzione. Questo lo possiamo fare stando insieme. C'è poi da lavorare sulla promozione e sulla valorizzazione del nostro prodotto".