Nutraceutica, ossia il cibo come terapia. Ieri, alla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, sono andate in scena le prove di matrimonio tra agroalimentare e scienze della vita per il benessere del futuro. Un convegno ha messo insieme ai livelli più alti impresa, università toscane e istituzioni.
La discussione ha coinvolto in una fitta rete d'interventi gli atenei di Firenze, Pisa e Siena; Aboca, l'azienda aretina leader nazionale nella produzione di integratori alimentari, Confindustria, i dirigenti della Regione Toscana e l'assessore all'agricoltura Gianni Salvadori. Con un obiettivo comune ambizioso: trovare la via per produrre alimenti e integratori che facciano bene alla salute dei cittadini imparando dal comportamento delle piante.
Oggi la domanda sanitaria rappresenta l'80% della spesa pubblica regionale. Se la nutraceutica aumenterà la salute dei cittadini attraverso alimenti sani, farà prevenzione, ci sarà meno bisogno di andare in ospedale e, di conseguenza, la spesa sanitaria potrà calare. E poi si profila all'orizzonte una grande opportunità: Expo 2015 di Milano, l'esposizione universale dai numeri giganteschi che attirerà milioni di visitatori da tutto il mondo anche in Toscana e che avrà come tema “nutrire il pianeta”.
La nutraceutica mette sul tappetto tante speranze, ma ha bisogno anche di finanziamenti e di una rete di competenze che metta a profitto la ricerca del futuro. “Il potenziale nutraceutico della Toscana – ha detto il rettore del Sant'Anna Pierdomenico Perata – è enorme. Forse è la regione più adatta a fare la capitale europea di questa nuova disciplina del fare perché da noi il buon mangiare e il buon bere hanno già funzioni salutari”. Alberto Zanobini, dirigente della Regione Toscana, ha assicurato: “Entro la fine dell'anno faremo un bando che individui una filiera virtuosa che vada dall'enogastronomia alla scienza medica. Vogliamo fare sistema con le aziende del territorio che lavorano per il territorio”.
L'assessore all'agricoltura, Gianni Salvadori, ha fatto un intervento di grande respiro: “Dobbiamo pensare allo sviluppo della nutraceutica come un rapporto circolare dove ricerca, imprese e istituzioni hanno pari responsabilità. L'agroalimentare è un pezzo fondamentale della crescita economica regionale. Vale circa il 15% del Pil. La mia idea è quella di ruralizzare il mondo industriale. Laddove c'erano i telai, che torni l'agricoltura. Ma Expo 2015 non può essere solo per Milano. Il futuro – ha chiuso Salvadori - è il neoumanesimo. Bisogna riportare l'economia al servizio dell'uomo”.
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Nutraceutica, cibo come terapia Il futuro passa dal Sant'Anna
Entro l'anno la Regione Toscana farà un bando che individui la filiera che va dall'agroalimentare alle scienze della vita

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