Un gruppo di ricerca internazionale, di cui fanno parte anche due studiosi dell'Università di Firenze, ha individuato cinque nuovi geni implicati nella genesi dell'Alzheimer. Il lavoro è stato svolto dalla più grande rete di ricerca per lo studio dell’origine dell'Alzheimer, di cui fanno parte oltre 170 ricercatori europei e americani. Tra i neuroscienziati anche Benedetta Nacmias, ricercatore in Neurologia, e Sandro Sorbi, ordinario di Neurologia, della facoltà di Medicina e chirurgia dell'ateneo fiorentino.
Lo studio ha coinvolto 60mila soggetti provenienti da Stati Uniti ed Europa, in particolare 20mila pazienti e 40mila soggetti di controllo. “La parte più interessante dei risultati è la coerente funzione che si ritiene attribuibile a questi geni identificati - spiega la ricercatrice Benedetta Nacmias – . Tre geni hanno un ruolo nel sistema immunitario, altri due sono coinvolti nei processi a livello delle membrane cellulari, inclusa l’endocitosi, e l'ultimo nel metabolismo lipidico. Tutti processi che giocherebbero un ruolo importante nella neurodegenerazione”.
Questi risultati forniscono un nuovo impulso agli studi sull'origine dell'Alzheimer, per lo sviluppo di nuovi farmaci e di strategie preventive. Questa malattia neurodegenerativa colpisce il 5 % delle persone oltre i 60 anni e provoca un declino globale delle funzioni della memoria e di quelle intellettive associato a un deterioramento della personalità e della vita di relazione. In Italia si stimano circa 600mila ammalati.