Salute/ARTICOLO

Nuovo Centro Oncologico fiorentino

Un nuovo complesso sanitario capace di integrare l’innovazione tecnologica con il contesto di peculiare valore storico e ambientale

/ Alessandra Ioalé - D::Vision
Mar 10 Dicembre, 2013
CENTRO ONCOLOGICO FIORENTINO-2
Con l’obbiettivo di creare condizioni di diagnosi e cura competitive con i più avanzati centri clinici, inaugura lo scorso giugno il nuovo Centro Oncologico fiorentino all'interno dell'antica struttura della Villa Ragionieri di Sesto Fiorentino, progettato dal CSPE, Centro Studi Progettazione Edilizia. L’intervento riguarda la progettazione di un moderno centro sanitario ad alta specializzazione tecnologica che affronta il recupero di una preesistenza storica e l’integrazione di un consistente ampliamento.

 

Il progetto che ha inizio nel 2002 con l’autorizzazione del piano di recupero che prevede la ristrutturazione urbanistica dell’area, prevede ampi spazi per ambulatori e laboratori di ricerca dove garantire l’integrazione tra università ed ospedale, permettendo un proficuo interscambio scientifico tra ricercatori, clinici e la comunità internazionale.

 

La progettazione si è sviluppata all'interno di un contesto di peculiare valore storico e ambientale, mantenendo una sorta di dialogo tra nuovo ed antico. Così grazie ad una gamma di interventi, che hanno riflettuto sul contesto architettonico preesistente, si è predisposto e attuato il piano di riqualificazione e di rimessa in uso dell’antica casa di cura, riuscendo a mantenere l’impianto secentesco a “U” della villa e alcuni elementi di pregio come i soffitti a cassettoni, decori, mosaici e pitture murali che impreziosiscono il tradizionale bicromatismo toscano della struttura.

All’interno di una complessa struttura sanitaria, la distribuzione non è solo un susseguirsi di percorsi ma assume una connotazione psicologica che, nel 1960, Kevin Lynch definisce con l’espressione di wayfinding con cui riassume concetti come quello di orientamento spaziale, o meglio, di cognizione spaziale. La tipologia dell’atrio, come elemento generatore  e la distribuzione, come ‘luogo sicuro’ da dove iniziare il viaggio all’interno dell’ospedale, è uno dei temi progettuali ricorrenti del CSPE che concepisce lo spazio-ambiente come un campo semiotico all’interno del quale avviene un’interazione dinamica fra il luogo e chi lo abita. La demolizione delle superfetazioni preparano le preesistenze ad ospitare i nuovi volumi di progetto per cui si adotta una soluzione mirata a ridurre l’impatto ambientale con accorgimenti come ampie coperture verdi che regalano continuità tra costruito e natura. L’ala Seicentesca a sud ovest viene restaurata con l’intento di valorizzare la continuità morfologica con la villa storica. La cappella ed il corpo principale della villa sono recuperati all’insegna del ‘minimo intervento’, mirato ad una riattivazione di supporto alle attività sanitarie specialistiche.

Le destinazioni funzionali dei blocchi storici prevedono la realizzazione di attività ambulatoriali, amministrative, per la didattica e la convegnistica; mentre nel nuovo blocco sono ospitate le alte tecnologie e cioè le sale operatorie, le degenze ed i laboratori di ricerca. L’innovazione principale prevede l’introduzione della chirurgia robotica e delle ultime tecnologie computerizzate con attrezzature di ultima generazione. Fino alla realizzazione di un nuovo complesso sanitario capace di integrare l’innovazione tecnologica e sostenibile con l’indispensabile compatibilità ambientale del pregevole contesto collinare alle pendici di Monte Morello.

 

La sostenibilità ambientale ed energetica
Secondo le priorità dell’innovazione contemporanea e cioè del costruire sostenibile, l’architettura si esprime in sintonia con il contesto storico-ambientale, con accorgimenti come altezze contenute dei colmi che non superano mai quelli delle preesistenza. Nonostante questo, la nuova addizione non rinuncia ad una sua riconoscibile identità in cui concorrono materiali e tecnologie innovative. Il prospetto tipo è una composizione modulare scandita dal ritmo dei bay-window che creano aggetti e recessi in cui prevale la trasparenza ed il rapporto intervisivo con la natura. La superficie vetrata consente la massima illuminazione naturale ma è anche un elemento che funziona da accumulo termico e quindi concorre al riscaldamento passivo degli ambienti. L’illuminazione naturale è stata garantita anche nei volumi seminterrati grazie a tagli nella modellazione del terreno e lucernari tipo solatube che consentono alla luce di raggiungere anche gli spazi più profondi ed interstiziali. La copertura dell’atrio è predisposta per ospitare i pannelli fotovoltaici che si integrano naturalmente al progetto della copertura.
Ad una strategia mirata al massimo sfruttamento delle condizioni naturali, nel restauro dell’antica villa sono stati adottati accorgimenti come: infissi ad alta performatività, cablaggi a pavimento per non incidere nelle murature e soffittature di pregio, massima flessibilità nella riorganizzazione della distribuzione e layout degli uffici, intonaci e tinteggiature con prodotti ecologici.
Infine, per quanto riguarda l’impianto idrico per gli ampi spazi verdi, si sono riattivate le antiche cisterne che raccolgono l’acqua piovana da riutilizzare nel circuito dell’irrigazione.
La sostenibilità infonde quindi il progetto fin dalle prime fasi, guidando le soluzioni tecnologiche ed architettoniche verso un obbiettivo comune: trasformare un luogo di lavoro in un ambiente in sintonia con la storia dei luoghi per raggiungere il massimo benessere dell’utenza e facilità di management per la committenza.

 

Link

www.cspe.net
www.centroncologicofiorentino.it

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