Dopo il sabato di tempesta di acqua e vento e la domenica di sopralluoghi per una primissima stima di danni, arriva la decisione da parte della Regione Toscana di dichiarare lo stato d'emergenza per Firenze.
Una decisione presa in considerazione già nelle ore immediatamente successive alla tempesta, che ha provocato anche l'interruzione notturna (tr al'1 ed il 2 agosto) della linea ferroviaria ad alta velocità Firenze-Roma - contestualmente alle possibili soluzioni per velocizzare le operazioni di pulizia e ripristino della normalità con il supporto dei migranti ospitati nelle strutture della Regione Toscana.
"Prima di tutto - ha sottolineato il Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, nel firmare lo stato d'emergenza - voglio ringraziare gli uomini e le donne della protezione civile che hanno fatto come sempre il loro dovere, così come i vigili del fuoco, prova di uno Stato che in questo evento c'è stato fin dall'inizio. Però mi sembra importante che da oggi ci siano al lavoro anche questi ragazzi. E' un modo per riconoscere la nostra ospitalità e per restituire qualcosa alla città in un momento così difficile".
"Ma l'evento di sabato sera - prosegue Rossi - non può non inserirsi in una riflessione più ampia sui mutamenti del clima su cui i meteorologi stanno richiamando la nostra attenzione. La situazione è preoccupante. Solo pochi mesi fa, il 5 marzo, un vento eccezionale ha abbattuto 330 mila alberi e prodotto danni nell'ordine del mezzo miliardo di euro. Anche dopo non sono mancati trombe d'aria e nubifragi eccezionali, come a Turrita e Certaldo. Ora tocca a Firenze.
"Questi eventi diventano sempre più frequenti ma quello che colpisce è l'intensità - sottolinea il Direttore del Centro Lamma e del Cnr, Bernardo Gozzini - Negli ultimi 15 anni fenomeni come questi si sono triplicati e la loro forza è aumentata dal 30 al 40%. Il 5 marzo ad esempio sono state registrate in Toscana raffiche con 160 chilometri orari. Oramai il cambiamento climatico è in atto".
Per quanto riguarda le conseguenze,la viabilità di Firenze è quasi del tutto tornata alla normalità, con la parziale chiusura del lungarno Colombo, che dovrebbe comunque riaprire nel prosimo weekend. In ragione della situazione della viabilità i previsti lavori di asfaltatura di viale Giannotti slittano di tre giorni, mentre la sostituzione delle tubazioni della rete del gas in Borgo San Frediano inizierà martedì 4 agosto.
Le situazioni più critiche per gli alberi si sono registrate al Parco dell'Anconella - con 50 pini abbattuti o gravemente danneggiati su 53, 100 tra pioppi e robinie, quindi due terzi degli alberi complessivamente presenti nel parco - e lungarno Colombo, nel tratto da Ponte a Verrazzano a largo De Gasperi caduti o gravemente danneggiati 50 pini su 120 più oltre 100 tra tigli e altre specie.