Sette morti e un disperso dispersi, di cui sono riprese all'alba le ricerche: è questo il drammatico bilancio del violentissimo nubifragio che si è abbattuto su Livorno la notte tra sabato e domenica quando in 4 ore è caduta la pioggia di 3 mesi: 400 mm di acqua dalle 2 alle 6 di mattina.
Le strade del centro della città, intorno alle 2 della notte scorsa, erano piccoli torrenti mentre nei quartieri più a sud, all'Ardenza, a Montenero e a Collinaia, la gente bloccata nelle case iniziava a chiamare i numeri di soccorso e a salire ai piani alti. I danni più gravi sono arrivati dalla piena che ha fatto tracimare tre torrenti 'tombati' per gran parte del loro corso in città ormai da decenni e che anche in passato avevano dato qualche problema, ma non di queste dimensioni.
Il Pesidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha manifestato il suo cordoglio alle famiglie delle vittime e ha invitato la politica a riflettere: "Questa ennesima calamità provocata da straordinario maltempo dovrà sollecitare al più presto nel mondo politico una riflessione, seria e approfondita, sugli effetti dei cambiamenti climatici e su come difendere efficacemente il nostro territorio".
A Livorno quest'oggi anche l'arrivo del ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti che ha partecipato ad un vertice in prefettura. La Regione Toscana ha annunciato che oggi chiederà lo stato d'emergenza al Governo e annuncia i primi 3 milioni di euro per gli interventi più urgenti.
GALLETTI, MANCA UN CENTRO METEO NAZIONALE - Il ministro Galletti ha sottolineato che "oggi non è possibile con questa costituzione avere un centro meteo nazionale, perché la meteorologia è affidata alle Regioni: questo è un errore, è un errore grave da segno rosso, perché oggi avere invece un centro meteo nazionale con delle linee guida nazionali rafforzerebbe il sistema". Dichiarazioni che hanno trovato il favore del governatore toscano Enrico Rossi. "Sono d'accordo con il Ministro Galletti, la Regione Toscana è pronta a collaborare per un Centro di Meteorologia nazionale. Siamo sicuri che il Lamma della Regione Toscana e del Cnr sarà preso come punto di riferimento"
VITTIME E DISPERSI - Le vittime sono un bambino, i genitori e il nonno che prima di venire a sua volta travolto è riuscito a salvare la nipotina. Si tratta di Simone Ramacciotti di 37 anni, la moglie Glenda Garzelli, 36, il piccolo Filippo di 4 anni e il nonno Roberto Ramacciotti, 65 anni. Il corpo di un 64enne, Roberto Vestuti, è stato invece trovato a Montenero, dove piazza delle Carrozze ha cambiato volto: auto e motorini sono entrati nei negozi e negli scantinati mentre anche la locale sede della Misericordia si è vista portare via 4 ambulanze e altri mezzi dalla furia delle acque. Tra i deceduti anche il 70enne Raimondo Frattali, travolto dalle acque del Rio Ardenza mentre cercava di mettere in salvo la sua auto. Nel pomeriggio di oggi il ritrovamento delle settima vittima: si tratta della donna trentaquatrenne, il cui corpo senza vita è stato rinvenuto in un giardino privato invaso dal fango nella zona di Antignano. Si sta invececercando ancora un uomo disperso che viveva non lontano dal torrente Rio Ardenza che sfocia in mare in località Tre Ponti, nella zona di costa sud di Livorno.
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VIABILITA' E TRENI - Riaperta, ieri pomeriggio dalle 16, la superstrada Firenze-Pisa-Livorno bloccata a Vicarello. Per la statale 1 Aurelia, la variante rimane ancora chiusa per un tratto di 5 km tra tra Livorno sud e Maroccone.
E' ripresa in serata, con una precauzionale limitazione di velocità, la circolazione ferroviaria su uno dei due binari tra Livorno e Campiglia, mentre la riattivazione del secondo binario è prevista in nottata.
Per domani Trenitalia comunica che "saranno possibili limitate rimodulazioni del servizio Regionale". Le squadre tecniche di Rete Ferroviaria Italiana, sono ancora al lavoro per ripristinare le condizioni di sicurezza dei binari.
METEREOLOGO: A LIVORNO EFFETTO-TAPPO - L'enorme quantità di precipitazioni a Livorno ha determinato un 'effetto tappo' nei confronti dei fiumi già ingrossati dagli enormi quantitativi di pioggia. E' questo, secondo il meteorologo Simone Abelli del Centro Epson Meteo, quello che ha scatenato la tragedia. "Sabato notte i temporali hanno scaricato quantitativi di pioggia degni di un'intera stagione nell'arco di poche ore nella ristretta area compresa fra Livorno e Pisa. Da un lato - spiega Abelli - abbiamo avuto nubifragi insistenti, già di per sé in grado di causare alluvioni lampo, allagamenti, frane e smottamenti. Dall'altro lato, in sinergia con le precipitazioni estreme, abbiamo avuto le correnti dirette dal mare verso la terraferma, che hanno accompagnato l'evento. Proprio queste correnti hanno generato un 'effetto-tappo' nei confronti dei fiumi già ingrossati dagli enormi quantitativi di pioggia. Infatti, mentre i fiumi tentavano di far defluire l'acqua nel mare, i forti venti di direzione contraria, spingendo le onde del mare verso l'interno, hanno ostacolato questo processo: esattamente come fa un tappo. Di conseguenza, non avendo trovato altri sbocchi, l'acqua dei fiumi si è riversata sulle aree adiacenti la foce che sono state, in tal modo, allagate''.