Una delle criticità che determinano spesso lunghe attese al pronto soccorso è il “collo di bottiglia” rappresentato dai pazienti in attesa di ricovero, che tardano ad essere accolti nei reparti. Da qui la necessità di ottimizzare questo flusso e accelerare il più possibile il passaggio dal pronto soccorso alle aree di degenza, liberando quindi spazi e letti nel pronto soccorso e riducendo così le attese di tutti i pazienti. Il progetto Net-VisualDEA, approvato di recente dalla giunta, verrà sperimentato nelle Asl 10 di Firenze, 2 di Lucca, 4 di Prato, e nell’azienda ospedaliero-universitaria di Pisa, per essere poi progressivamente esteso a tutte le le aziende toscane. Il modello, chiamato “Visual Hospital”, consente una consultazione visiva della situazione dei singoli pazienti nelle varie aree di degenza e in tutto l’ospedale. Alla rilevazione, che avverrà due-tre volte al giorno, seguiranno le immediate decisioni sugli interventi da attuare per velocizzare al massimo tutti i passaggi della “catena”: le dimissioni dei pazienti che devono lasciare i reparti, l’ingresso dei pazienti dal pronto soccorso ai reparti, l’accesso di nuovi pazienti al pronto soccorso. Entro settembre si concluderà la formazione degli operatori, e già entro dicembre si attendono i primi risultati in termini di riduzione delle attese. I primi risultati di una fase pilota avviata nella Asl 10 di Firenze sono incoraggianti: eliminando ritardi ed attese per il paziente (attesa della risposta degli esami, attesa dell’ambulanza, del posto in struttura, etc.), si è ridotta di un giorno la degenza media nell’arco di tre mesi.
“Negli ultimi anni la Toscana ha promosso fortemente il cambiamento organizzativo all’interno degli ospedali, per dare risposte sempre più adeguate alle esigenze di qualità ed efficienza dell’assistenza – ha dichiarato l’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia – Uno degli ambiti in cui maggiormente si sono concentrati gli sforzi è il DEA (Dipartimento Emergenza Accettazione), che rappresenta la porta di accesso principale dell’ospedale, e come tale risente di più di tutte le criticità che possono verificarsi nella complessa organizzazione dell’ospedale. In molte realtà esistono già le positive esperienze della discharge room. Il progetto varato ora in quattro aziende vuole migliorare ancora il percorso del paziente, accelerando tutti i passaggi e riducendo, tra l’altro, anche i giorni di degenza inappropriati”.