Musica/ARTICOLO

Nels Cline il chitarrista dei Wilco in concerto alla Sala Vanni

Sabato 27 febbraio il musicista statunitense sarà a Firenze all'interno della rassegna "Glorytellers" per presentare il suo nuovo disco "Room" realizzato con Julian Lange

/ Costanza Baldini
Mer 24 Febbraio, 2016
Julian Lange e Nels Cline

Nels Cline, membro dei Wilco, è stato inserito dalla rivista Rolling Stone fra i miglior 100 chitarristi di tutti i tempi. Insieme al giovane emergente chitarrista jazz Julian Lage hanno realizzato il disco "Room". Insieme apriranno la rassegna dei Glorytellers a Firenze sabato 27 febbraio. Il disco uscito per l'etichetta Mack Avenue è un universo sonoro che con incredibili virtù tecniche realizza una musica che va dal folk, al blues e al jazz. Una scrittura complessa affrontata da Cline e Lage con estrema disinvoltura e che troverà una location ideale nelle dimensione intima della Sala Vanni. Nell'intervista qui di seguito Nels ci ha raccontato la genesi di "Room".

Ciao Nels! Come vi siete conosciuti Julian e come è nata l'idea di fare un disco insieme?
Ci siamo incontrati a un pranzo con Jim Hall circa quattro anni fa.
 È una storia un po’ lunga, Jim viveva a un isolato da me nel West Village e un amico di Jim il manager Brian Camelio mi ha invitato a questo pranzo dopo aver letto il mio pezzo per Jazz Times sui "10 brani di Jim Hall". Quando io e Julian ci siamo incontrati ci siamo capiti subito e siamo scesi per strada a suonare le nostre chitarre. Abbiamo improvvisato e subito è stato qualcosa di così musicale e empatico, e anche molto libero e “cromatico”. Devo dire che in realtà non abbiamo due idee differenti di fare musica, abbiamo solo un diverso background ma la diversità che appare è minore delle cose che abbiamo in comune. Per quanto riguarda le registrazioni Julian e io amiamo questo duo e vogliamo continuare a lavorare insieme, a sviluppare il progetto. Così è logico che faremo qualcos'altro.

Come avete lavorato insieme per la realizzazione di "Room"? Chi ha fatto cosa?
Abbiamo semplicemente suonato come sappiamo suonare. Siamo andati in uno studio che entrambi amiamo il Sear Sound di New York, dove c'è una grande console e una collezione di microfoni, un ottimo ingegnere (Chris Allen) e una ricca storia. Lì abbiamo registrato il maggior numero di composizioni e improvvisazioni che abbiamo potuto in due giorni e il terzo giorno le abbiamo mixate. Molto semplice! Abbiamo concordato di combinare duetti di chitarra acustica ed elettrica, abbiamo poi scelto quello che ci piaceva di più, e tutto questo è diventato "Room". Fondamentalmente abbiamo fatto tutto insieme.

Una delle canzoni si intitola "Calder", in onore del grande artista e architetto, che cosa ti piace di più del suo lavoro?
Questa è forse una domanda per Julian dal momento che è una sua composizione. Ma posso dirti che ho amato molto Calder da quando ero un ragazzino, per molte ragioni, come ad esempio la sua combinazione di immediatezza, purezza, giocosità e ingegno.

Suoni la chitarra nei Wilco dal 2004, cosa vi tiene insieme dopo tanto tempo?
Siamo come una famiglia che funziona bene ormai. Amiamo quello che facciamo. Penso che siamo tutti orgogliosi della nostra musica, i nostri concerti. E ci piacciamo molto l'un l'altro!

Sei stato definito uno dei “New Guitar Gods"", in Sala Vanni ci possiamo aspettare un po' di improvvisazione?
Questa roba "dio della chitarra" è così stupida… Suonerò la musica che suoniamo in questo momento - o forse più precisamente, lascerò che sia la musica a suonare me. E non ci sono altre considerazioni.

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