L’Unione comunale del Chianti fiorentino ha deciso di proporre nelle scuole un menu internazionale come esperienza di conoscenza, condivisione e integrazione. Oltre tremila bambini faranno un giro intorno al mondo con i sapori tra i piatti del Mediterraneo e dell’Oriente per aprirsi alla conoscenza di culture e tradizioni gastronomiche diverse e lontane da quella nostrana. Grazie al supporto delle dietiste, dei cuochi e del gestore del servizio di refezione scolastica Cir Food, i Comuni si propongono di stimolare e investire sulla curiosità dei gourmet in erba, sullo slancio gioioso e spontaneo dell’esplorazione che cresce e diventa grande, si traduce in capacità di adattamento, matura con il concetto necessario della tolleranza e del dialogo.
Nel menù delle scuole del Chianti tante le ricette straniere tutte da scoprire come il piatto nazionale dell’Albania il Tasqebap, uno spezzatino a base di carne che può essere servito con il sugo, la Ciorba di patate, specialità della cucina romena, una succulenta zuppa di carne e verdure e spazia dal Tikka Masala, piatto indiano a base di curry con bocconcini di pollo marinato con spezie e yogurt, alle Croquestas de Pescado, dalla tradizione della cultura gastronomica dell’Argentina.
Sono previsti anche piatti dedicati ai bambini celiaci, privi di glutine, e ricette che esaltano occasioni di festa come quelle di Halloween, Natale, Pasqua e la tradizione regionale italiana. Nel menù sono presenti prodotti del territorio della Regione Toscana, come la carne rossa di razze autoctone, le carni suine, i formaggi prodotti in Toscana e in Emilia Romagna, gli ortaggi, i legumi, i prodotti della panificazione, lo yogurt e la frutta. Inoltre quest’anno uno spazio particolare, pari al 30 per cento sulla fornitura complessiva, sarà riservato alla pasta e alle arance biologiche provenienti dalle terre confiscate alla criminalità organizzata.
L’avventura tra i sapori coinvolgerà i bambini del comuni del Chianti dove la percentuale rilevata di studenti stranieri raggiunge il 10-11%. Ancora più consistente il dato registrato a Greve in Chianti, comune in cui la presenza dei bambini di origine straniera supera il 12%. La proposta dei menù etnici è elaborata in collaborazione con gli Istituti comprensivi e in alcuni casi con i genitori stranieri. Nella scuola di Panzano il dato è esemplare: la prima classe della primaria è costituita da 7 bambini stranieri e 3 italiani, in generale si sfiora il 70% di bambini stranieri sulla popolazione scolastica di Panzano. In questo caso, considerato il numero degli alunni di origine straniera, soprattutto albanesi, romeni, kossovari, la giunta Sottani è intervenuta per rispondere ad un'esigenza specifica di supporto nell'apprendimento dei bambini stranieri con un progetto specifico chiamato ABC Diamoci da fare che mette a disposizione un educatore nella fascia pomeridiana per aiutare i bambini stranieri ad apprendere la lingua italiana.