In Toscana aumentano le banche che rifiutano interventi di garanzia per l'accensione di un mutuo. E cresce il pericolo usura. A dirlo è la Fondazione Toscana, una Onlus che si avvale di un fondo da 1 milione e mezzo della Regione per sostenere chi non riesce a sostenere un finanziamento.
La denuncia è grave. Il 50 per cento delle proposte avanzate nell'ultimo anno, 132 interventi di garanzia per quasi 8 milioni di euro, sono state declinate dalle banche mentre appena 4 anni fa la percentuale era del 10 per cento. Accade pure che una pratica istruita correttamente dai centri di ascolto, che dovrebbe avere una risposta entro 30 giorni, rimanga sospesa nel vuoto almeno per 5 mesi.
Va, dunque, ristabilito un rapporto di collaborazione con le banche come va potenziata la prevenzione a partire dalle scuole. Questo l'appello lanciato a Palazzo Strozzi Sacrati dalla vicepresidente della Regione, dal presidente della Fondazione Lelio Grossi, dal capo segreteria del viceministro dell'Interno ed il presidente della commissione regionale ABI Toscana Giancarlo Barbieri.
La legge regionale 45, entrata in vigore ad agosto 2013, ha avuto finora un ruolo importante nel sostegno finanziario a famiglie e lavoratori in difficoltà. Il fondo regionale messo a disposizione della Fondazione ha permesso l'accensione di mutui alle famiglie toscane in gravi difficoltà economiche. La Fondazione rilascia una garanzia del 25% dell'importo del mutuo concesso dalla banca.
Si aggiunge poi la garanzia del 50 per cento sempre tramite la Fondazione che attinge al fondo statale della legge 108 del 1996, portando così la garanzia fino al 75 per cento. Regione e Fondazione hanno siglato l'accordo di collaborazione nell'ottobre 2013. Da allora sono arrivate ai centri di ascolto 44 domande di garanzie integrative per oltre 4 milioni di euro. Il fondo regionale è stato impegnato per 660mila euro.