Al Museo Nazionale della Fotografia, in piazza Santa Maria Novella a Firenze, i Rencontres d'Arles e la Fondazione Alinari rendono omaggio fino al 6 gennaio a Italo Calvino con un'esposizione che unisce letteratura e fotografia. Il curatore Christophe Berthoud si rifà al grande narratori del Novecento attingendo dagli Archivi Alinari come un inesauribile giacimento di storie.
Servendosi di un sistema combinatorio ispirato a quello che Calvino propone nella sua raccolta di racconti Il castello dei destini incrociati, Berthoud ha proceduto in parallelo leggendo i racconti dell’autore e selezionando le immagini dagli archivi Alinari. Interpretando la regola di Calvino, il curatore affianca le fotografie Alinari ai tarocchi marsigliesi utilizzandole, come fanno i viaggiatori di Calvino, per raccontare di volta in volta nuove storie, non scritte, attraverso meccanismi combinatori sempre diversi.
Sulle pareti della mostra le fotografie si ordinano secondo un sistema di parole chiave e si sostituiscono alla narrazione letteraria. Tra stampe originali d’epoca e riproduzioni moderne dai negativi originali su lastra di vetro, la mostra si compone di 80 fotografie che omaggiano la varietà e la ricchezza della produzione Alinari ripercorrendo i suoi 160 anni di storia. Allo spettatore viene lasciata la libertà di costruire nuovi legami tra le immagini, le citazioni dai racconti di Calvino e le figure dei tarocchi, perpetuando nello spazio tridimensionale della mostra quel gioco di associazioni che avviene nel libro, tra passato e presente.