È morto ieri, domenica 11 marzo a Firenze, all’età di 75 anni, lo scienziato e climatologo Giampiero Maracchi. Ha passato decenni a studiare fenomeni come le ‘bombe d’acqua’, l’effetto serra, i cambiamenti climatici, l’alternanza di siccità e precipitazioni imponenti. E le ricadute dei mutamenti meteorologici su ambiente e agricoltura, e sui comportamenti umani. Buon divulgatore, sapeva arrivare al pubblico ed era perciò adatto ai media, che lo hanno fatto conoscere con interviste su giornali, tv e radio, anche fuori dall’ambito strettamente scientifico.
Già a inizio degli anni 2000 Maracchi evidenziava che la fascia tropicale si era allargata da 10 a 20 gradi di latitudine; sottolineava la differenza tra ‘solleone’ e ‘ondate di calore’; spiegava che disagi tipo il mal di testa patito da molti a fine estate poteva attribuirsi agli sbalzi insoliti delle temperature; prefigurava scenari nuovi per le produzioni agricole. Per la sua Firenze ipotizzava il rischio di una nuova alluvione dell’Arno entro il 2066. Anche negli ultimi tempi Maracchi dava la sua spiegazione alle anomalie climatiche registrate in Italia: gelo al Sud, trombe d’aria nel Lazio, ‘picchi di neve’ e rischio di valanghe in montagna – e le attribuiva ai cambiamenti climatici.
Scienziato di fama internazionale, Giampiero Maracchi è nato a Firenze nel 1943 ed è stato professore emerito di Climatologia dell’Università cittadina e fondatore e direttore dell’Istituto di Biometeorologia del Cnr. Dal 2014 era presidente dell’Accademia dei Georgofili, la prestigiosa istituzione fondata nel 1753 a Firenze. Dal febbraio 2013 al maggio 2014 ha guidato come presidente la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze. Numerosi gli incarichi e gli impegni presi nelle varie fasi della sua vita di studioso. Tra questi, fondatore e presidente del Centro di Studi per l’applicazione dell’Informatica in Agricoltura; fondatore e già direttore del Regional Meteorological Training Centre della World Meteorological Organisation di Ginevra; vicepresidente della International Society for Agricultural Meteorology - Insam; fondatore e presidente del Laboratorio di Monitoraggio e Modellistica Ambientale - Lamma; membro del consiglio scientifico del Piano Spaziale Italiano. I suoi interessi si allargavano anche ad altri ambiti come quando fu presidente dell’Osservatorio dei Mestieri d’Arte, associazione di 15 fondazioni bancarie italiane per la salvaguardia e la promozione dell’artigianato artistico.