15 milioni di anni. Questa è indicativamente ‘l’età’ della Grotta Maona, cavità carsica che si trova nella strada che dal centro di Montecatini Terme porta al borgo alto della città. Una ‘scoperta’ datata 1860, quando lo scoppio di una mina nella cava dove si estraevano materiali per l’edilizia, ha svelato l’esistenza di una delle meraviglie della Valdinievole.
Una grotta che si pensava fosse ‘morta’ e invece si è rivelata più viva che mai, con stalattiti e stalagmiti in continua evoluzione. Un processo lunghissimo tanto che – come spiega Quinzio Malucchi, gestore della Grotta - “ci vogliono circa cento anni per generare un centimetro di stalattite”.
La cavità appartenuta ai Conti di Maona, oggi passata alla famiglia Bustichini, è profonda oltre 20 metri e lunga 200 (con una temperatura costante di circa 15 gradi) e vanta un’unicità, quella di contare due pozzi, uno in entrata ed uno in uscita, che risale verso la luce del sole.
Oggi la ‘Maona’ dopo l’apertura in via eccezionale per l’Open Week della Valdinievole tenutasi la scorsa settimana, sarà visitabile dal prossimo mese di maggio, grazie alle guide dell'associazione culturale Life Montecatini.
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Abitanti ‘speciali’ della millenaria grotta montecatinese – ricorda ancora Malucchi - sono una specie rara di pipistrelli, una colonia di circa 30 esemplari, specie sotto tutela. Proprio loro sono diventati il simbolo dell’attrazione naturale, tanto che il nuovo logo della ‘Grotta Maona’ riporta proprio l’immagine di un pipistrello.
La cavità omaggia poi uno dei simboli della Toscana, la Torre di Pisa. ‘Stalattiti e stalagmiti nei millenni – ci svela ancora Malucchi – si sono unite generando una struttura che ricorda il monumento’.
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La visita alla grotta ha una durata di circa 20 minuti. All’interno il tempo è come dilatato, segnato solo dalla scorrere lento delle gocce d’acqua che si depositano delicate sulle sedimentazioni calcaree. E’ quasi naturale – dentro la ‘Maona’ cedere al silenzio. Rispettare una natura sorprendente e generosa, abbracciata, appena fuori, da una collina rigogliosa. Un pipistrello si leva in volo, volteggia nella sua casa. Si appoggia a testa in giù su una stalattite millenaria. Riposa nel suo antico scrigno mentre l’uomo, là fuori, è pronto ad aprire il sipario su questo gioiello ancora troppo poco conosciuto, a chi crede in un turismo di qualità, che genera valore e conoscenza.