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"Mobilitazione tecnologica": il no toscano alla Finanziaria

Segui la diretta streaming su intoscana.it a partire dalle 11.30. Si tratta della prima esperienza del genere in Italia. Uncem, Anci, Legautonomie, Upi e Regione incontrano i Comuni Toscani in diretta dalla sede Uncem di Firenze

/ Mariangela Della Monica
Mar 10 Dicembre, 2013
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Parte dalla Toscana la prima grande "mobilitazione tecnologica nazionale" per dire no alla manovra. Si tiene oggi, infatti, a partire dalle ore 11.30 presso la sede di Uncem Toscana via Cavour 15 a Firenze, in un incontro tra i massimi rappresentanti locali e nazionali delle autonomie locali che saranno connessi in videoconferenza con i Comuni della Toscana.
L’appuntamento, organizzato da Uncem, Anci, Legautonomie, Upi e Regione Toscana, vuole essere un momento di confronto per spiegare le ragioni del no alla manovra e proporre un’alternativa che sia realmente funzionale alla grave situazione economica del nostro Paese.

“Invitiamo istituzioni, amministratori, ma soprattutto i cittadini – ha dichiarato il Presidente di Uncem Toscana Oreste Giurlani - a mettersi in contatto con noi domani a partire dalle 11.30 attraverso la pagina Facebook, www.facebook.com/uncemtoscana, raggiungibile anche dal sito www.uncemtoscana.it, per intervenire in diretta ed esprimere le proprie idee, dubbi, riflessioni, sulla Manovra. Un modo nuovo di mobilitarsi – ha aggiunto Giurlani – ma che dà la possibilità a chiunque di intervenire attraverso gli strumenti tecnologici, con evidenti riduzioni di costi e un segnale forte di efficienza di cui anche i piccoli Comuni ne sono dotati”.

Secondo l'Uncem per superare la crisi, è necessario procedere ad una riforma istituzionale, ma che sia realmente funzionale a risolvere la situazione e che non vada ad intaccare i livelli istituzionali delle autonomie locali e lo stesso principio della rappresentanza democratica, che deve essere invece garantito a tutti i cittadini. Le misure previste dalla manovra si profilano invece -sottolinea l'Uncem in una nota- come profondamente inique sia sul piano sociale che su quello fiscale, poiché vanno ancora una volta a colpire proprio gli enti locali e i redditi medio-bassi, proprio coloro che oggi avrebbero bisogno di garanzie di maggiore welfare e di risorse per il sociale.

Tra i punti all'ordine del giorno dell'incontro anche l’intervento sugli enti locali che prevede  l’accorpamento per i Comuni sotto i mille abitanti e la soppressione delle province con meno di 300mila abitanti o inferiori a 3.000 kmq, a cui si aggiunge anche un taglio ai trasferimenti erariali pari a 9 miliardi di euro che si traduce in un’ulteriore riduzione di risorse per il sociale, i trasporti, la cultura.

Secondo la manovra anticrisi, le province a rischio in Toscana sono tre: Massa Carrara, Pistoia e Prato; mentre i Comuni sotto i mille abitanti sono 19: Abetone (PT)   (abitanti: 705),  Capraia Isola (LI)   (abitanti: 333), Careggine (LU)   (abitanti: 642), Chitignano (AR)   (abitanti: 954), Comano (MS)   (abitanti: 799), Fabbriche di Vallico (LU)   (abitanti: 526), Fosciandora (LU)   (abitanti: 670), Giuncugnano (LU)   (abitanti: 538), Montemignaio (AR)   (abitanti: 589), Monteverdi Marittimo (PI)   (abitanti: 701), Orciano Pisano (PI)   (abitanti: 628), Ortignano raggiolo (AR)   (abitanti: 852), Radicondoli (SI)   (abitanti: 978), Rio nell'Elba (LI)   (abitanti: 952), San Giovanni d'Asso (SI)   (abitanti: 903), Sassetta (LI)   (abitanti: 548), Seggiano (GR)  (abitanti: 953), Sillano (LU)   (abitanti: 784), Vergemoli (LU)   (abitanti: 391). Questi sono per lo più Comuni Montani, particolarmente estesi a livello di superficie e caratterizzati da un significativo disagio infrastrutturale per la stessa conformità geografica.

Come ricorda l'Uncem, in Toscana è stata avviata da mesi una discussione in merito al riassetto istituzionale, che sia in grado di coinvolgere tutti i livelli istituzionali: pertanto la Regione ha predisposto una proposta di legge risponde ai criteri di funzionalità e sussidiarietà, che è oggi all’esame del Consiglio Regionale. L’intenzione comune è quella di andare avanti, dimostrando che una riforma istituzionale è possibile solo attraverso il coinvolgimento di ogni livello istituzionale, mediante un reale processo partecipativo e democratico, che metta al centro i diritti dei cittadini e che garantisca il welfare e la qualità dei servizi locali.

L'intero incontro viene trasmesso in diretta streaming anche sul sito www.uncemtoscana.it.