Nello spazio è decisiva l’assenza di batteri e fattori inquinanti, soprattutto se si pensa a missioni lunghe come potrebbe essere quella che potrebbe portare i primi uomini su Marte. Ed è proprio per pensare alla sicurezza di questo genere di spedizioni che un team dell’Università di Firenze sta studiando dei metodi di prevenzione e riduzione delle contaminazioni microbiologiche. Al lavoro su questo progetto c’è un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Biologia, guidati da Renato Fani e composto da Alessio Mengoni (entrambi docenti di Genetica dell’Ateneo cittadino), Elena Perrin, Marco Fondi e Luana Presta – il piano di studio è finanziato nell’ambito del programma europeo Horizon 2020.
Il progetto – coordinato dall’European Science Foundation – è dedicato alla realizzazione di un sistema pilota per il monitoraggio automatico e la disinfezione delle contaminazioni batteriche nel sistema di riciclo delle acque utilizzate dagli astronauti della stazione spaziale internazionale (ISS), e in caso di lunghe missioni. Oltre al gruppo di ricerca del Dipartimento di Biologia (che ha ricevuto un finanziamento di oltre 46mila euro), partecipano al progetto numerosi partner, sia accademici che aziendali, tra i quali ricordiamo il CNR, la Società Metropolitana Acque di Torino, il Thales-Alenia Space Italia, la Liewenthal Electronics e la GL Biocontrol.
Il focus su cui si concentrerà in particolare il team fiorentino sarà quello di individuare la tipologia di materiali più idonei con cui costruire l’apparato di disinfezione, basato anche sull’analisi dei materiali di prova rimasti a bordo di ISS per oltre 4 anni.