Dici Festival dei Popoli e pensi subito al documentario. Il festival fiorentino che da 57 edizioni porta a Firenze una selezione dei migliori documentari realizzati nel mondo ha ormai fidelizzato il pubblico a questo genere di film, tanto da far diventare la Toscana come una delle principali sedi del cinema del reale. Al documentario è dedicata la stessa Casa del Cinema, La Compagnia, che sta ospitando la rassegna 50 Giorni e che vede in programma il Festival dei Popoli dal 25 novembre al 2 dicembre.
Sono 70 i documentari dell'iniziativa diretta da Alberto Lastrucci, che saranno presentati a Firenze in anteprima mondiale, europea o italiana, di cui 21 concorreranno al Concorso internazionale, mentre 6 parteciperanno al Concorso italiano. Tra le novità di quest’anno il focus sui rifugiati e tanto ritmo: quello dei documentari musicali della sezione Hit Me With Music, 5 film per conoscere da vicino i protagonisti della scena musicale internazionale e quello del film di Valeria Bruni Tedeschi, esordio alla regia col documentario Une jeune fille de 90 ans, che mostra al pubblico il potere terapeutico della danza contemporanea nella cura dei malati di Alzheimer.
Elio Germano presta il suo volto da protagonista per il corto No Borders, del regista fiorentino Haider Rashid, che apre uno spaccato sulla vita quotidiana nei centri di accoglienza per migranti in Italia, realizzato tra il Centro Baobab di Roma e il presidio No Borders di Ventimiglia, che sarà presentato nella serata inaugurale, il 25 novembre. Al tema dei migranti è dedicata la sezione Looking for Neverland, che presenta 12 documentari. oltre a un incontro dal titolo “La barca è piena? Luoghi comuni e domande scomode sui rifugiati” (domenica 27 novembre, alle ore 15, Spazio Alfieri) in collaborazione con Cospe, TerraProject e Multiverso Firenze.
Tra i titoli da segnalare After Spring di Steph Ching e Ellen Martinez (Usa, 2016), che fotografa il campo profughi più grande al mondo, quello di Zaatari in Giordania, gestito da UNHCR (26/11, evento in collaborazione con Publiacqua e Water Right Foundation), mentre in collaborazione con la mostra Ai Weiwei. Libero di Fondazione Palazzo Strozzi si terrà la proiezione di Between Fences del celebre regista israeliano Avi Mograbi (ospite del festival) che racconta un’esperienza di “Teatro dell’Oppresso” realizzata in un centro di detenzione nel deserto di Israele (1/12); The Mission di Robert Oey, si concentra sulla missione delle Nazioni Unite in Mali, mostrata attraverso gli occhi di un colonello delle forze speciali olandesi (27/11); La Permanence di Alice Diop su un centro di assistenza sanitaria per migranti dell’ospedale Avicenne di Bobigny, nella banlieu parigina (29/11, Istituto Francese); Les Sauteurs di Moritz Sibert, Estephan Wagner, Abou Bakar Sidibé sull’enclave spagnola di Melilla nel nord del Marocco (28/11).
Sempre la serata di inagurazione si terrà l'anteprima mondiale di Un altro me di Claudio Casazza, proiezione organizzata in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Al centro di questo lavoro sono Sergio, Gianni, Giuseppe, Valentino ed Enrique, condannati per reati sessuali che, una volta usciti dal carcere di Bollate dove sono reclusi, ne potrebbero commettere altri. Un’equipe di criminologi e terapeuti porta avanti con loro il primo esperimento in Italia per evitare il reiterarsi del reato.
Shalom Italia è il titolo del documentario presentato in collaborazione con la comunità ebraica di Firenze il 27 novembre mattina di Tamar Tal Anati, che racconta la storia di Andrea, Emmanuel e Reuven Anati, tre fratelli fiorentini (oggi di 73, 82 e 84 anni, presenti in sala) sfuggiti alle persecuzioni razziali del 1943 nascondendosi per molti mesi in un bosco fuori città e riuscendo a sopravvivere in una grotta, con la complicità delle persone del luogo. Sopravvissuti alla persecuzione, gli Anati si stabilirono in Israele. A distanza di 70 anni sono tornati in quei boschi nei dintorni di Firenze alla ricerca della grotta che fu la loro salvezza.
Due le retrospettive in programma: I Mestieri del cinema, che si concentrerà su uno dei più autorevoli rappresentanti del cinema documentario contemporaneo, il brasiliano Sergio Oksman; e Dans les champs de bataille, in collaborazione con Ambasciata di Francia, Institut Français Italia e Institut Français di Firenze, dedicata alla cineasta franco-libanese Danielle Arbid. Gli autori, entrambi presenti al festival, apriranno le porte non solo del loro cinema ma anche dei rispettivi laboratori creativi tenendo due workshop.
Oltre al Concorso Internazionale (21 titoli), il Concorso Italiano (6 titoli) e il premio Cinemaitaliano.info – CG Entertainment, ci saranno alcuni eventi speciali. Oltre al citato film Une jeune fille de 90 ans (Francia, 2016, 85’) esordio nel documentario di Valeria Bruni Tedeschi, da non perdere è il doc Weiner, di Josh Kriegman e Elyse Steinberg (Usa, 2016, 96’) che segue la corsa di Anthony Weiner per diventare sindaco di New York nel 2013, crollata di fronte agli scandali sessuali che hanno portato alla crisi con la moglie Huma Abedin, la più fidata consigliera di Hillary Clinton (26/11), tutte vicende al centro del cosiddetto "email-gate", indicato tra le concause della sconfitta della candidata democratica alla presidenza degli Stati Uniti.
Il programma completo sul sito www.festivaldeipopoli.org