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Migranti al lavoro in Toscana per curare le aree protette

La prima iniziativa in Italia di questo genere: i rifugiati lavoreranno nelle oasi di Bottaccio, Tanali e Gherardesca, tra Lucca e Pisa

/ Redazione
Lun 4 Luglio, 2016

L'accoglienza e l'integrazione dei migranti in Toscana passa anche dai parchi naturali. E' partito infatti il progetto che vedrà la cura delle aree protette di Bottaccio, Tanali e Gherardesca, tra le province di Lucca e Pisa, affidata ai rifugiati. L'iniziativa - unica nel suo genere in Italia - è stata organizzata dal Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord, con il sostegno dalla Regione Toscana, in collaborazione coi Comuni di Capannori e Bientina, Wwf Alta Toscana e Legambiente di Capannori e Pianura lucchese e della Valdera.

Sono una ventina i migranti che hanno iniziato nei giorni scorsi la loro attività: tra loro Idrissa, giovane guineano, sbarcato a Lampedusa quasi quattro anni fa, dopo essere scappato dalla guerra e ad aver attraversato il deserto della Libia, e oggi - in virtù di una selezione pubblica superata - operaio del Consorzio di bonifica, il primo rifugiato-richiedente asilo politico ad essere assunto in un ente di questo tipo in Italia. E poi Moussa, arrivato dalla Costa d'Avorio, Mahmmod proveniente dall'Afghanistan, Jallow, originario dal Gambia e altri migranti da Nigeria, Senegal, Pakistan e altri paesi, ospitati in strutture di accoglienza capannoresi, che hanno accettato di collaborare, da volontari, alla manutenzione delle aree protette del Bottaccio, del bosco Tanali e del Lago della Gheradesca.

Al fianco degli attivisti delle associazioni ambientaliste i migranti, armati di vanghe, cesoie, cariole e falci hanno realizzato piccoli interventi di manutenzione dei sentieri e delle palizzate presenti, di taglio del legname, di raccolta delle ramaglie e dei rifiuti. Un impegno che ripeteranno ogni mese, dedicando un'intera giornata all'attività.