Attualità/ARTICOLO

Mezzadria patrimonio culturale

Il 2010 sarà anno di iniziative per ricordare il fenomeno della mezzadria

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
Mezzadria
Donne e uomini che per secoli a partire dal Medioevo, con il loro lavoro, il loro sudore per nulla metaforico hanno modellato l’ambiente della Toscana rendendolo unico per bellezza; questo erano i mezzadri, cui la Regione Toscana dedica il 2010 come anno celebrativo. Ma non lo facevano per libera scelta; dovendo infatti vivere consumando la metà dei prodotti ricavati dal podere, i mezzadri erano obbligati a colture promiscue e a competenze agricole, artigianali e, in piccola parte, commerciali. E’ da questa varietà di prodotti e di saperi che è derivato un paesaggio, il nostro classico paesaggio toscano, universalmente ammirato. Con i cipressi, che servivano a segnare limiti e confini, oltre che fare ombra e riparare dal vento, alle leopoldine (le classiche case di campagna toscane con la torretta colombaia), i declivi curati, le stradine bianche.
Anche la democrazia, non solo il pae saggio, deve molto ai mezzadri e al loro ampio contribuito quando, tra gli anni ’50 e ’70 del secolo scorso, hanno abbandonato poderi e case per diventare altro: operai, imprenditori, amministratori. La mezzadria non è però modello da rimpiangere, ma un utile riferimento per il presente e per il futuro, soprattutto attorno a valori e problemi quali la solidarietà e il riuso, la parsimonia e la creatività; in una parola il rapporto con quanto ci circonda, il nostro ambiente.
Da qui nasce l'idea che ha condotto a progettare e realizzare L'anno dei mezzadri; una iniziativa sollecitata alla Regione dal Museo della Mezzadria senese di Buonconvento, da IDAST (Iniziative Demo-Antropologiche e di Storia orale in Toscana) e SIMBDEA (Società Italiana per la Museografia e i Beni Demoetnoantropologici).
«E' stato un lavoro di tre anni ha affermato l'assessore regionale alla cultura Cristina Scaletti nel corso dell'iniziativa dedicata alla manifestazione nell'ambito di Terrafutura, in svolgimento da oggi alla Fortezza da Basso di Firenze - lungo i quali sono state progettate e realizzate forme diverse di valorizzazione e visibilità del patrimonio culturale costruito nei secoli dai mezzadri toscani. Con la collaborazione dei musei, delle associazioni, dei centri culturali, abbiamo promosso una serie di iniziative, convegni, seminari, mostre per la promuovere e e valorizzare questo importante patrimonio culturale. Quel che cerca di comunicare il progetto Mezzadri sono le radici della Toscana, la memoria dei contadini per contribuire ad un futuro sostenibile».
Oltre a convegni e a momenti di riflessione scientifica, anche di importanza nazionale, sono previsti spettacoli di teatro, cinema e musica, seminari, degustazioni, laboratori didattici e mostre, occasioni di confronto con l’arte durante tutto il 2010.