E' stato l'assessore regionale al diritto all salute, Daniela Scaramuccia, che oggi al Meyer ha consegnato a tre ricercatori under 40 il premio Anna Meyer, stanziato dalla Fondazione dell’Ospedale pediatrico. “Complimenti a Davide Mei, Giancarlo Lamarca, Eleonora Gambineri, noi siamo convinti che la ricerca sia il futuro dell’assistenza sanitaria” ha sottolineato l'assessore.
A proclamare i vincitori è stato il professor Lorenzo Moretta, presidente del Comitato scientifico internazionale del Meyer.
Il bando prevedeva l’assegnazione di tre premi ad altrettanti ricercatori del Meyer che non avessero ancora compiuto i 40 anni di età, sulla base delle migliori pubblicazioni, come primo autore, del biennio 2010-2011. Il primo premio (5.000 euro) è andato a Davide Mei, autore di un lavoro di particolare interesse per aver individuato il difetto genetico dell’encefalopatia epilettica ad esordio precoce. Il secondo (3.000 euro), a Giancarlo Lamarca, autore di uno studio su un nuovo metodo basato su una tecnica sicura e di basso costo per lo screening neonatale di SCID dovute a deficit di ADA. Il terzo (2.000 euro) a Eleonora Gambineri, autrice di contributi originali sui disordini genetici con disregolazione immunitaria.
Con l’assessore, hanno premiato i vincitori il rettore dell’Università di Firenze Alberto Tesi, il preside di Medicina Gian Franco Gensini e il direttore generale del Meyer Tommaso Langiano. “Come Regione Toscana consideriamo la ricerca e l’innovazione strumenti essenziali per la crescita del sistema sanitario regionale – ha detto Daniela Scaramuccia – per questo stiamo investendo in questo settore risorse consistenti, anche in un periodo di crisi come quello che stiamo attraversando. Investire in ricerca significa migliorare lo stato di salute della popolazione, e anche creare le condizioni per una sanità che sia sempre più motore dello sviluppo”.
La premiazione dei tre giovani ricercatori si è tenuta nell’ambito della prima Giornata della Ricerca dell’Azienda ospedaliero-universitaria Meyer, nel corso della quale si è fatto il punto sul livello raggiunto al Meyer dall’attività di ricerca, inscindibile da quella di assistenza ai piccoli pazienti. La complessità delle cure, uno degli indicatori che testimoniano il livello raggiunto dal Meyer in questi ultimi anni, ha registrato un incremento del 133% nel 2009 e del 163% nel 2010. La complessità della casistica trattata dal Meyer supera di oltre il doppio la complessità media dei ricoveri pediatrici in Italia (1.42 contro 0.72) ed è nettamente superiore anche ai corrispondenti valori degli altri ospedali pediatrici italiani: 1.42 Meyer; 1.00 Bambin Gesù; 0.91 Gaslini. Un altro indicatore di eccellenza assistenziale è l’attrazione extra-regionale: la mobilità attiva (pazienti che vengono da altre regioni) è cresciuta del 24,9% nel 2009 (rispetto al 2008), e del 46,1% nel 2010. Nell’ultimo triennio, il numero dei ricoveri è aumentato del 43%, ma la degenza media è scesa dal 6.1 del 2008 al 5.7 nel 2010. Aumentata notevolmente l’attività scientifica: negli ultimi tre anni il numero di articoli pubblicati su riviste indicizzate è aumentato del 9,7%.