Salute/ARTICOLO

Meningite: tipi e sintomi della malattia che terrorizza la Toscana

L’incidenza dell’infezione negli ultimi due anni desta preoccupazione anche nelle autorità, che però assicurano “non si tratta di epidemia”

/ Federico di Vita
Mer 17 Febbraio, 2016
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La Toscana in questi mesi è colpita da una serie di casi di meningite che, seppur ancora non classificabili come “epidemia”, stanno preoccupando la popolazione e le autorità regionali tanto da spingerle a stanziare un forte investimento che servirà per vaccinare gratuitamente un milione e mezzo di persone. Il motivo del timore dipende dall’insolita frequenza dei casi di meningite di tipo C (in particolare nelle zone di Firenze, Prato e Pistoia) e dal fatto che ad essere colpite sono anche persone di fasce d’età solitamente risparmiate da questa malattia, come gli anziani. L’ultimo decesso è stato infatti quello di un settantacinquenne di Prato, ricoverato lo scorso 3 febbraio. In tutto nel 2016 sono stati 12 i casi di infezione, 10 dei quali di ceppo C (che hanno causato tre decessi). Nel 2015 invece gli episodi di infezione sono stati 50, nove dei quali mortali.

Ma cos’è la meningite, e come si manifesta? Si tratta di una malattia del sistema nervoso centrale, prevalentemente di origine infettiva, caratterizzata dall’infiammazione delle meningi (cioè delle membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale). La meningite è la più frequente sindrome infettiva del sistema nervoso e può presentarsi in diverse forme, dovute a cause differenti. La pericolosità potenziale di un episodio di meningite è decisamente variabile: si passa da forme asintomatiche a episodi fulminanti, con cui si rischia la vita.

La meningite acuta è segnalata da tre sintomi principali: febbre, cefalea e rigidità nucale, a cui si possono aggiungere: contratture muscolari, vomito a getto, convulsioni, alterazioni dello stato di coscienza, incapacità di tollerare la luce (fotofobia) e i rumori (fonofobia). A volte, nei bambini piccoli, possono essere presenti solo alcuni sintomi aspecifici, come irritabilità e sonnolenza. Una meningite batterica non trattata prontamente può essere letale, o può portare a gravi conseguenze permanenti, come sordità, epilessia, idrocefalo e deficit cognitivi. Alcune forme di meningite, come quelle causate da meningococchi (Haemophilus influenzae di tipo B), pneumococchi o da virus della parotite, possono essere prevenute tramite vaccinazione.

La meningite è solitamente causata da un’infezione (normalmente dovuta a virus, ma sono cause comuni pure i batteri, i funghi e i protozoi) ma può derivare anche da cause non infettive, può dipendere inoltre da infezioni batteriche già parzialmente trattate o da infezioni presenti in uno spazio adiacente alle meningi (come può succedere nel caso della sinusite). Il termine meningite asettica, diversamente, si riferisce ai casi in cui non è dimostrabile un’infezione batterica.

Tornando sui sintomi della meningite: negli adulti l’esordio più classico è un forte mal di testa, che si verifica in quasi il 90% dei casi di meningite batterica, seguito dalla rigidità del collo – vale a dire l’incapacità di fletterlo in avanti, a causa di un aumento del tono muscolare. Tuttavia la classica triade di segni diagnostici (rigidità nucale, febbre alta e alterazione dello stato mentale), si presenta solo nel 44-46% dei casi di meningite batterica. È bene ricordare che i bambini non manifestano sempre i sintomi degli adulti: nei neonati fino a 6 mesi la malattia può essere rivelata dal rigonfiamento della fontanella bregmatica. Altre caratteristiche presenti nei più piccoli sono dolore alle gambe, estremità fredde e un colore anomalo della cute.

In ogni caso la diffusione degli ultimi anni della meningite in Toscana desta preoccupazioni, perché supera quella che era l’incidenza consueta della malattia nei paesi occidentali, dove la variante batterica si verifica in media in 3 persone su 100.000, mentre l’incidenza di quella virale (che colpisce soprattutto d’estate) è di 10,9 (sempre su 100.000) ogni anno. Forse anche perché favorita dal caldo (e dalle carenti condizioni igienico-sanitarie) è l’Africa subsahariana l’unica regione al mondo colpita da vere e proprie epidemie di meningite, tanto da essere chiamata, in questo ambito, “fascia della meningite”. La più grande epidemia nella storia ha colpito la regione subsahariana nel 1996-1997, causando più di 250.000 casi e 25.000 decessi.

Concludiamo segnalando che ci sono differenze importanti nella distribuzione delle cause di meningite batterica. Mentre la Neisseria meningitidis di gruppo B e C colpisce prevalentemente in Europa (come abbiamo visto anche nel caso della Toscana), il gruppo A si trova in Asia e continua a predominare in Africa, dove causa circa l’85% dei casi documentati di meningite a livello globale.