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Meningite e bambini: i consigli dei medici del Meyer

Intervista a Luisa Galli, pediatra infettivologa, a capo dell'Area Medica del Meyer, su prevenzione, sintomi e vaccinazione

/ Redazione
Mer 8 Febbraio, 2017

Dopo l’aumento dei casi di meningococco C in Toscana negli ultimi due anni, la situazione è monitorata dall’Istituto Superiore di Sanità e la Regione ha lanciato una campagna speciale di vaccinazioni, che sono il metodo più efficace per ridurre il rischio di diffusione della malattia. Alcuni casi sono stati registrati anche tra bambini: per saperne di più su sintomi e vaccinazioni sui più piccoli abbiamo intervistato Luisa Galli, pediatra infettivologa, a capo dell'Area Medica dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze.

Dottoressa, come si possono riconoscere i sintomi della meningite nei bambini?
Vi sono segnali di allarme che devono suggerire ai genitori di consultare un medico: in particolare, nel bambino più grande, l’associazione di alcuni tra i seguenti sintomi quali febbre, vomito, convulsioni, forte mal di testa e rigidità del collo, marcata irritabilità del bambino o altre modificazioni neurologiche importanti, devono portare a consultare un medico. Nel bambino piccolo, specie nel primo anno di vita, la meningite può essere inizialmente subdola e i sintomi classici possono essere inizialmente meno chiari. Pertanto se un lattante è febbrile deve essere visitato in giornata. In ogni caso la presenza di febbre alta e piccole macchie violacee sulla pelle, come quelle di minuscole emorragie devono sempre allertare il genitore e far consultare subito un medico.

Si può prevenire in qualche modo la meningite?
Le meningiti batteriche più comuni (quelle quindi da meningococco, pneumococco ed Haemophilus influenzae) si possono prevenire con le vaccinazioni, che devono essere completate entro il secondo anno di vita perché questi primi due anni della vita del bambino sono quelli in cui è a maggior rischio di infezioni batteriche gravi, per le caratteristiche di immaturità del sistema immunitario a questa età.

Qual è il calendario delle vaccinazioni per i bambini in Toscana?
Viene offerto e raccomandato il vaccino anti-pneumococcico (attivo contro i 13 tipi più frequentemente causa di malattia grave ed invasiva) con tre dosi somministrate (dal 3°al 15° mese di vita), quello contro l’ Haemophilus influenzae, che è contenuto nell’esavalente (dal 3°al 13° mese di vita) e quello contro il meningococco di tipo B (dal 3°al 13° mese di vita).
Per quanto riguarda il meningococco C, a seguito della situazione epidemiologica in Toscana che ha visto un aumento dei casi negli adulti dal 2015 ad oggi, la Regione Toscana ha ritenuto opportuno aggiungere un’ulteriore dose alla prima dose offerta e raccomandata dal 13° al 15° mese di vita e a quella raccomandata agli adolescenti dal 13 anno di età. Pertanto da dicembre 2016 viene offerta una dose di richiamo tra 6 e 9 anni, perché il titolo anticorpale dopo vaccino meningococcico dopo 5 anni inizia a decadere.

Una volta vaccinato il bambino è protetto dalla meningite?
Una volta eseguite tutte le vaccinazioni raccomandate il bambino è protetto dalla maggior parte delle meningiti batteriche, che sono causate, come sopraricordato, dai 13 sierotipi di pneumococchi più frequentemente causa di meningite, dai meningococchi B e C e dall’Haemophilus influenzae. È opportuno ricordare che in biologia il 100% non esiste e non è corretto parlare di una protezione assoluta. Tuttavia l’efficacia delle vaccinazioni sopraricordate è elevatissima e nel corso degli ultimi 15 anni sono state salvate molte vite ed evitati gravi esiti neurologici a molti bambini.

Cosa direbbe a un genitore che teme che il vaccino non sia sicuro?
I vaccini contro i batteri causa di meningite non contengono microrganismi vivi e non sono pericolosi. Gli antigeni contenuti nei vaccini (anche quelli combinati) sono solo un’infinitesima parte di tutti gli antigeni che i bambini incontrano tutti i giorni. Tutti i possibili eventi avversi ai vaccini sono stati valutati adeguatamente prima della messa in commercio dei vaccini. Esiste inoltre un monitoraggio continuo da parte degli enti istituzionali quali le agenzie del farmaco europee (EMA) e italiane (AIFA) anche dopo la commercializzazione (come per tutti i farmaci) che permetterebbe di individuare eventuali eventi avversi nella popolazione generale. La sorveglianza è molto rigorosa: anzi talora ha generato persino falsi allarmi come nel caso dei decessi avvenuti in anziani successivamente alla vaccinazione antinfluenzale, dove peraltro il nesso era solo temporale. Ribadisco che i vaccini contro i batteri causa di meningite sono una preziosa opportunità che ha permesso di salvare molte vite ed evitare sofferenze, esiti neurologici permanenti e ricoveri a moltissimi bambini.