Cultura/ARTICOLO

Memorie patrie e personaggi illustri

A Monsummano Terme i films che ricordano la storia italiana

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
Dal 19 marzo al 2 giugno, a Monsummano Terme, presso il Museo della Città e del Territorio si terrà un ciclo di proiezioni di film per celebrare i 150 anni dell'unità italiana.
Un percorso per gli amanti del cinema, e non solo, per imparare ad amare la storia attraverso immagini di irresistibile fascino, testimonianza di grandi registi che hanno voluto riflettere sul carattere e l’identità degli italiani, analizzando periodi che hanno comunque segnato la nascita dell’Italia come nazione moderna, cercando di raccontare la storia attraverso la vita degli uomini.
I film proiettati saranno:
- "1860. I mille di Garibaldi": regia di Alessandro Blasetti (1934) – il primo maestro del nostro cinema racconta l’impresa garibaldina dalla parte dei “picciotti siciliani”.
- "Senso": regia di Luchino Visconti (1954) – capolavoro assoluto della storia del cinema, di intensità straordinaria e di bellezza unica: sullo sfondo della guerra italo-austriaca, Visconti ritaglia un melodramma di sensualità esasperata e morte.
- "Piccolo Mondo Antico": regia di Mario Soldati (1941) - il grande scrittore-regista raggiunge la maturità in un film di alta bellezza formale, capolavoro riconosciuto della cinematografia prenoerealista, che imprigiona in una luce cupa i personaggi di Fogazzaro.
- "Viva l’Italia": regia di  Roberto Rossellini (1961) -  il regista affronta la spedizione dei Mille con straordinaria vocazione antiretorica, rigorosa oggettività e attenzione al lato umano, per liberare l’epopea garibaldina dall’alone del mito.
- "Nell’anno del Signore": regia di Luigi Magni (1969) – la graffiante vocazione anticlericale di Magni dipinge un affresco beffardo della Roma prerisorgimentale di Pasquino, autore di satire anonime in cui si riassumeva il malcontento popolare.
- "Noi credevamo": regia di Mario Martone (2010) – si narra la storia di tre ragazzi del sud Italia che, in seguito alla feroce repressione borbonica dei moti  del  1828, vedono sconvolte le loro famiglie e maturano la decisione di affiliarsi alla Giovine Italia di Giuseppe Mazzini.