Tenere la "memoria viva" (e non solo come momento di celebrazione) per evitare, con studi e atti concreti, che si possano verificare nuove grandi alluvioni, come quella che devastò Firenze il 4 novembre del 1966. E' con questo intento che il Comitato Firenze 2016 sta attuando iniziative, ricerche, momenti di confronto, a 50 anni dal disastro che colpì il capoluogo fiorentino, quando un fiume di fango travolse tutto, senza risparmiare niente. Persone, arte, storia.
Il prossimo appuntamento si terrà al Politecnico di Milano il 5 febbraio, con l'iniziativa "Memoria viva: dagli Angeli del Fango agli Angeli 4.0", un momento di confronto al quale parteciperanno il segretario generale del Comitato, il professor Giorgio Valentino Federici, la presidente dell'Accademia delle Arti del Disegno di Firenze, Cristina Acidini e ancora la presidente della Commissione Cultura del Parlamento Europeo Silvia Costa. Tra i presenti anche Luca Pancalli, presidente del Comitato Italiano Paralimpico, vicepresidente di Roma 2024 e i vertici di Prima Comunicazione: il condirettore Alessandra Ravetta, aprirà il panel dedicato a "Comunicare il rischio: prevenzione-emergenza- resilienza".
Ci sarà spazio per discutere di comportamenti sostenibili, di salvaguardia dei territori, prevenzione e protezione ma anche di comunicazione. Al centro dell'incontro infatti anche le figure degli "Angeli 4.0", una sorta di evangelist social, figure che possano diffondere in rete la memoria viva, rispetto ai tragici eventi legati alle alluvioni.
L'evento sarà infatti l'occasione anche per presentare il progetto "Memoria viva", che dà anche il nome al convegno in programma a Milano. Una campagna di comunicazione che mira a creare un museo reale e virtuale, una raccolta di documenti, immagini, testimonianze, storie. I sentimenti, le emozioni, la paura ma anche la forza di chi ha vissuto i giorni dell'alluvione di Firenze e di quelle aree intorno alla città che subirono l'aggressione dell'acqua. Le storie di chi volle contribuire a far rinascere la città.
I materiali raccolti - spiegano gli organizzatori attraverso il sito ufficiale www.firenze2016.it - saranno esposti in una mostra organizzata a Palazzo Medici Riccardi, nel centro storico del capoluogo toscano e andranno poi a divenire materiale prezioso per l'allestimento di musei diffusi in tutta la Toscana, orientati alla memoria. Tra le altre iniziative in programma anche progetti didattici nelle scuole, oltre ad analisi economiche e sociologiche per prevenire o ridurre i danni di eventi catastrofici.
Memoria Viva è un progetto che il Comitato Firenze 2016 realizza grazie alla collaborazione con l'Archivio Storico di Firenze e la Fondazione Scienza e Tecnica - Museo FirST, enti che fungeranno da punti di raccolta e catalogazione. Una raccolta di documenti attiva anche in molti comuni della Toscana.
Conoscere, ricordare, capire. Tutti elementi fondamentali per evitare nuovi disastri, per prevenirli, per salvaguardare vite umane ma anche il patrimonio artistico, architettonico e culturale dei centri vicini ai fiumi. L'acqua non perdona.
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