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Matteo Renzi a Firenze lancia il referendum di autunno

Si apre a Firenze la campagna per il sì al referendum costituzionale di autunno

/ Redazione
Lun 2 Maggio, 2016
Matteo Renzi

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi è al Teatro Niccolini di Firenze per lanciare i comitati per il sì al referendum costituzionale del prossimo autunno. Platea e palchi del teatro, nel centro storico di Firenze e recentemente restaurato, sono pieni e fuori sono rimaste molte persone che non riescono ad entrare.

È il lavoro il tema che sta più a cuore al Premier che ha dichiarato: "Sono già passati due anni: non si può non raccontare la verità. Due anni fa Italia era incastrata in costante depressione politica. Ora le riforme hanno iniziato a realizzarsi. Il lavoro di questi due anni ha prodotto un cambiamento radicale ma la sfida più grande inizia adesso. Giusto preoccuparsi delle aziende in crisi, Sulcis, Guess: grazie a Job act 398 mila persone in più che lavorano. Ma non basta. Se partono investimenti l'Italia riparte. Cose che si sanno, ma le ridico per dire che tutto quello fatto è enorme, ma non basta: la vera sfida inizia adesso", ha detto Renzi, aggiungendo: "Ora ci criticano quelli che due anni fa hanno firmato il fiscal compact".

"Lobby delle banche... Io al massimo potrei fare la lobby degli scout... Ma anche sul tema delle banche abbiamo eliminato il meccanismo atroce e assurdo delle banche popolare, garanzie alle banche di credito cooperativo e salvato i correntisti di quelle banche che rischiavano di perdere le obbligazioni, per le quali si è provveduto a trovare soluzione". Ha detto Matteo Renzi aggiungendo che "i problemi delle banche non si originano qui, ma che hanno visto intere classi dirigenti reggersi l'un l'altra. Abbiamo messo la parola fine, e adesso diciamo portiamo le banche a dare credito alle piccole imprese, alle famiglie. Il punto fondamentale è che ancora non siamo riusciti a restituire all'Italia quel sentimento di orgoglio, di appartenenza, di passione, fondamentale per una grande impresa. A Firenze è cambiato tutto quando ho pedonalizzato piazza Duomo: non ci credeva nessuno...". Lo ha detto Matteo Renzi a Firenze, ricordando i problemi di quei giorni quando era sindaco. "Molto più importante del pil, dell'Irap... quello che sta nell'agenda è restituire agli italiani l'orgoglio di appartenere qualcosa di grande", ha aggiunto.

Matteo Renzi è passato poi nello specifico a trattare il tema del referendum di autunno: "Io non sarei mai arrivato a Palazzo Chigi se non avessi avuto una straordinaria esperienza di popolo. Ora c'è una partita che da solo potrei anche vincere ma non basterebbe. Nel referendum la domanda è molto semplice: sì o no. Ma lì dentro c'è molto di più: c'è la riforma istituzionale", ha aggiunto ribadendo che "Con il referendum un presidente della regione non guadagnerà più del presidente del Consiglio, ma neanche più del presidente degli Stati Uniti. Certo non si fanno le riforme per questo ma comunque.... Tutte queste cose determineranno divisione tra l'Italia che dice sì e l'Italia che sa dire solo no. Ho bisogno di voi, 10 mila comitati in tutta Italia, composti da un minimo di 10 a massimo di 50 persone".

"Io non mi risparmio: non siamo noi a vincere questa sfida", ha detto Matteo Renzi, ribadendo che se dovesse perdere al referendum costituzionale andrebbe a casa: "La rottamazione non vale solo quando si voleva noi.... Se non riesco vado a casa", ha detto. "È essenziale che ognuno di voi si prenda un pezzettino e da domenica 15 maggio pubblicheremo come fare. Scegliamo di andare a vedere se la gente sta con noi, se gli italiani stanno con noi o no. Questo è un bivio. Questo è quello che ci attende nei prossimi cinque mesi. Girerò cime un globetrottrer. gireremo come matti", ha aggiunto.