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Martin Schulz a Siena: "Io figlio di un uomo della Wehrmacht"

L'Università per Stranieri di Siena gli ha conferito la Laurea Honoris Causa per il "percorso esemplare di un grande politico europeo"

/ Redazione
Mer 20 Aprile, 2016
Martin Schulz a Siena

L'Università per Stranieri di Siena ha assegnato stamattina la Laurea Honoris Causa a Martin Schulz il Presidente del Parlamento Europeo.  "Per riconoscere e valorizzare il percorso esemplare di un grande uomo politico europeo, - ha spiegato il Rettore Pietro Cataldi.

Schulz ha iniziato la sua Lectio Magistralis ricordando la tragedia di Giulio Regeni: "Oggi non voglio entrare nella controversa questione dell'odioso e vile omicidio di Giulio Regeni. Il Parlamento europeo si è già espresso al riguardo, chiedendo alle autorità egiziane di dar prova di trasparenza e di collaborare con le autorità al riguardo. Finora hanno fallito la prova. L'Unione europea e il Parlamento europeo continueranno ad essere vigili", ha aggiunto. "Vorrei inoltre chiaramente dire: Giulio Regeni - ha proseguito - era un cittadino italiano ma anche un cittadino europeo. E l'Unione europea sostiene l'Italia nella sua ricerca della verità".  Schulz ha quindi affermato di aderire all'appello 'Verità per Giulio Regeni'. "Chiunque si sia macchiato delle torture su Giulio Regeni - ha osservato - e della sua uccisione si trovava all'estremo opposto di Giulio Regeni: oscurantismo, ignoranza e opposizione ad ogni forma di dialogo". Il presidente del Parlamento europeo, di fronte agli studenti e alle autorità, si è poi dilungato sull'attività di Regeni: "Giunto in Egitto, non si è fermato alle verità preconfezionate, si è dedicato allo studio del difficile e complesso mondo dei sindacati del Paese. Lo ha fatto in un momento in cui il discorso globale ed accademico sembra andare contro il movimento sindacale".

Parole dure quelle di Schulz per l'Unione Europea che assomiglia a suo parere a "una stanza piena di sordi che si urlano nelle orecchie". "Il dialogo è merce scarsa. - ha affermato - I governi nazionali parlano al proprio pubblico e pochi si avventurano al di là della frontiera per spiegare o ascoltare. Molti partiti politici degli Stati membri - ha rilevato - stanno utilizzando l'Ue come capro espiatorio per tutti i loro problemi. Non si tratta di un fenomeno nuovo, ma mai prima d'ora era stato utilizzato in tale misura. Invocano referendum con l'unico obiettivo di 'dare una lezione' all'Ue, ma ai leader e ai politici Ue si dice poi di stare fuori dall'argomento e di non entrare nel merito di tali referendum". "Alcuni leader - ha detto ancora Schulz - non esprimono alcuna riserva per il fatto che i loro governi non partecipano alla ricollocazione e al reinsediamento o non forniscono personale e aiuti ai Paesi più esposti alla crisi, ma non si fanno poi alcun problema a criticare l'Ue come causa delle morti nel Mediterraneo".

Il Presidente si è espresso anche sul recente fenomeno del terrorismo: "A mio giudizio la reazione europea al terrorismo non può e non deve essere una fotocopia della reazione americana al terrorismo: la nostra deve essere una reazione europea, basata sui nostri valori, i nostri obiettivi, la nostra storia. Ho sempre pensato - ha aggiunto - che dobbiamo fare di tutto per evitare di cadere nella contraddizione insita nel sostenere che 'per difendere i nostri diritti dobbiamo rinunciare ad essi'".  Riferendosi poi al voto del Parlamento europeo sul Pnr e al pacchetto sulla protezione dei dati, Schulz ha rilevato che "il Parlamento europeo ha resistito alle enormi pressioni di coloro che, in nome della sicurezza, volevano mettere da parte le preoccupazioni riguardanti la protezione dei dati. Ma la nostra impostazione, quella di legare i maggiori poteri delle autorità pubbliche in materia di sicurezza ad un rafforzamento delle garanzie per l'aspetto della protezione dei dati - ha ricordato Schulz - ha portato ad un compromesso con cui si è raggiunto un accordo migliore e, riconosciamolo, nello spirito europeo".

"Il 25 aprile - ha concluso - è un anniversario verso il quale provo un forte attaccamento. Non ho esitazione a dire che l'Europa, non solo l'Italia, è fondata sui valori dei partigiani e dell'opposizione al nazifascismo". Schulz ha sottolineato che per lui, "anche personalmente come tedesco", è importante ricordare i valori di questa ricorrenza "base della democrazia moderna". "Lo dico io - ha aggiunto - che sono figlio di un uomo della Wehrmacht".