La produzione manufatturiera non riparte. C'è stato un leggero miglioramento nei dati di consuntivo, ma il primo trimestre 2014 segnala un nuovo leggero arretramento (-0,2% rispetto al corrispondente periodo del 2013, quando la flessione era del 4,9%) dopo il -0,5% registrato negli ultimi mesi del 2013.
Deludono gli indicatori di produzione, ma anche la domanda. Il fatturato ha chiuso il trimestre con un -0,1%. Gli ordinativi fanno registrare un incremento trascurabile dello 0,2%. Anche la dinamica dei prezzi di vendita resta inchiodata attorno a “quota zero”, facendo segnare una crescita del tutto marginale anno su anno (+0,2%). Questi i dati che emergono dall'indagine condotta sul primo trimestre 2014 da Unioncamere e Confindustria Toscana per l'industria toscana.
Deluso il vicepresidente di Unioncamere Toscana Stefano Morandi: "In questa prima parte dell’anno ci aspettavamo una svolta che però tarda ancora a manifestarsi. Se la fase di più intensa caduta produttiva si è effettivamente arrestata, risultano essere ancora assenti i segnali della ripartenza del ciclo economico. Da oltre due anni l'andamento della produzione manifatturiera resta di segno negativo, anche se l'arretramento è ora limitato al -0,2%”.
Morandi è colpito soprattutto da due dati della ricerca. “Il primo, in senso negativo, riguarda una crescita dei prezzi di vendita che per il nono trimestre consecutivo resta al di sotto dell’1%, un evento che non si era mai verificato nel corso degli ultimi dieci anni. È un dato che preoccupa, sia perché conferma i rischi legati al possibile innesco di un processo di deflazione e - dunque - di una nuova spirale recessiva, sia perché limita la capacità di investimento delle imprese, che dall'inizio della crisi hanno già visto scomparire oltre il 20% del proprio capitale produttivo".
"Il secondo dato, positivo, - continua Morandi - riguarda invece il portafoglio ordini delle imprese, cresciuto di circa 15 giorni offrendo – soprattutto in prospettiva futura – un orizzonte temporale di maggior respiro all’attività delle imprese toscane per la programmazione della propria attività”. Ma la recessione economica, che continua a mordere dal 2008, non accenna a fermarsi.