Sono il Giardino di Boboli, per il suo patrimonio verde, e la Biblioteca nazionale, per quanto riguarda gli interventi di riparazione all'edificio tra infissi e grondaie, i siti che hanno subito i maggiori danni per l’ondata di maltempo che ha colpito Firenze venerdì scorso, mentre per quanto riguarda il patrimonio artistico, delle opere custodite nei musei, non ci sono stati danni di rilievo.
È questo il bilancio tracciato dal Ministero dei Beni culturali, dopo il sopralluogo tecnico di ieri da parte del segretario generale del ministero Antonia Pasqua Recchia, che presiede l'unità di crisi subito attivata dal ministro Dario Franceschini. Recchia si è recata al museo di San Marco, alla Biblioteca nazionale, agli Uffizi da dove poi, passando per il Corridoio Vasariano, ha raggiunto Palazzo Pitti e quindi il Giardino di Boboli, incontrando la soprintendente al Polo museale Cristina Acidini e i direttori dei musei e siti. Una visita preannunciata e finalizzata a fare un primo punto della situazione.
Secondo una prima stima diffusa dal Polo museale, i danni ammonterebbero a circa un milione e mezzo di euro. Grazie all'intervento del personale e dei restauratori sono stati state subito messe in sicurezza alcune delle opere raggiunte da infiltrazioni d'acqua, come i libri della Nazionale, alcune cornici degli Uffizi, i merletti di Palazzo Davanzati, e quattro tavole dipinte del Beato Angelico a San Marco. Per quest'ultime la direttrice del museo Magnolia Scudieri spiega che al momento i danni appaiono limitati, a soffrire di più è la Pala di Annalena, "colpita e graffiata" da schegge di vetro di una finestra andata in frantumi: sarà restaurata.
Diverso il discorso a Boboli che resterà chiuso probabilmente per tutta questa settimana: cinque gli alberi caduti, una massa di rami spezzati dalla furia del vento, decine di piante da controllare, danni alle condutture d'acqua sotterranee e agli strati di ghiaia.